Card. Zuppi: “La via umanitaria può favorire una grammatica di dialogo e di pace”

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Quella umanitaria può essere una via da percorre per favorire un dialogo di pace. E’ quanto ha dichiarato il card. Matteo Zuppi, riferendosi al conflitto ucraino, nel corso del Consiglio episcopale permanente, riuniotosi oggi per discutere sulle linee guida per la “fase sapienziale” del Cammino sinodale delle Chiese in Italia.

Le parole del card. Zuppi

Una sessione breve ma intensa. Il Consiglio episcopale permanente si è riunito straordinariamente oggi, sabato 8 luglio, con dieci vescovi in presenza a Roma e 21 in videoconferenza (due assenti giustificati), per condividere, discutere e approvare le Linee guida per la “fase sapienziale” del Cammino sinodale delle Chiese in Italia. La riunione è stata presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, che in apertura dei lavori ha espresso gratitudine per la vicinanza e l’affetto manifestatigli in occasione delle visite compiute a Kyiv e Mosca quale inviato del Papa. Il cardinale si è detto “commosso per la partecipazione e la preghiera delle comunità ecclesiali e di tante persone” – si legge nel comunicato finale del Consiglio Cei -, definendo questi sentimenti “una conferma di quanto la Chiesa faccia propria l’ansia di pace che è di tutti”. Nella situazione attuale, ha affermato facendo riferimento al contesto di conflitto, “è predominante l’aspetto umanitario che, liberato da qualsiasi strumentalizzazione, rappresenta una via per proteggere i più deboli e favorire una grammatica di dialogo e di pace”. I vescovi hanno rinnovato al presidente la loro solidarietà orante, ribadendo la volontà di pace e il desiderio di essere operatori di riconciliazione con la preghiera, l’accoglienza e la carità operosa. Il Consiglio permanente si è quindi concentrato sul documento per la tappa sapienziale del percorso sinodale, mettendo in luce la bellezza del camminare e la necessità di farlo secondo indicazioni chiare, utili a procedere nella direzione auspicata da papa Francesco. Dopo i primi due anni di ascolto narrativo, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di fedeli in tutta Italia, il Cammino dovrà ora proseguire con la fase dedicata alla lettura spirituale delle narrazioni emerse per poi culminare in quella profetica (2024-2025). In quest’ottica, il tempo del discernimento aiuterà a individuare quali dinamiche ecclesiali devono essere modificate per promuovere la missione, rendendo alcuni meccanismi più snelli e più capaci di annuncio del Vangelo. Nei diversi interventi è stato sottolineato come il frutto più importante di questi anni sia proprio la riscoperta della bellezza della comunità cristiana e di dirsi appartenenti al popolo di Dio in cammino per annunciare il Vangelo. Secondo i Vescovi, tale bellezza deve diventare sempre di più giudizio comune e azione di evangelizzazione. Il Consiglio permanente ha dunque approvato le Linee guida con le integrazioni emerse durante i lavori, insieme al cronoprogramma che scadenzerà le tappe successive del Cammino. Entrambi i testi verranno consegnati alle Chiese in Italia nei prossimi giorni.

Fonte Ansa

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