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Carceri italiani in rivolta. Grave sommossa a Modena – Video –

Detenuti in rivolta dopo le norme anti-Covid

E’ stata definita molto violenta la rivolta scoppiata nel carcere di Modena, in corso del primo pomeriggio e progressivamente aumentata nella sua intensità. Secondo quanto riferito, il personale del carcere, composto da circa una ventina di persone, è stato evacuato: fra di loro ci sarebbero due agenti rimasti feriti in modo lieve, mentre fuori dal penitenziario iniziavano a schierarsi le forze di Polizia (fra di loro sarebbero stati richiamati anche alcuni poliziotti liberi dal servizio), raggiunte poi dal prefetto di Modena, Pierluigi Faloni. Alcuni detenuti si sarebbero barricati nella portineria, mentre altri avrebbero addirittura raggiunto l’armeria. Altri si sarebbero arresi e portati all’esterno ammanettati. Altri penitenziari italiani sono in rivolta, tra i quali quelli di Frosinone, Salerno e Foggia.

L’allerta dell’Osapp

A lanciare l’allarme è l’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria (Osapp), che ha dato conto delle rivolte in corso in numerosi carceri italiani e delle motivazioni che avrebbero spinto i detenuti ad avviare le sommosse: “A seguito delle modifiche introdotte dal governo – spiega la sigla sindacale – rispetto alle modalità di colloquio nelle carceri tra detenuti e familiari a causa dell’infezione da coronavirus, sono in corso proteste dei detenuti negli istituti penitenziari di Napoli Poggioreale, Modena, Frosinone, Alessandria San Michele; battiture delle inferriate sono inoltre in atto da parte dei detenuti di Foggia e Vercelli. Mentre questa mattina un centinaio di persone hanno richiesto di effettuare i colloqui presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano stazionando per alcune ore”.

Barricate a Frosinone

Assieme al penitenziario di Modena (dove sono stati segnalati numerosi danni di rilievo alla struttura), particolarmente grave sembra essere la situazione nel carcere di Frosinone: “La protesta va avanti – ha spiegato all’Ansa Stefano Anastasia -, sono circa un centinaio i detenuti che hanno occupato la seconda sezione, e sono barricati dentro. Hanno un elenco di richieste che partono dalla questione dei colloqui. Per il momento siamo in fase di attesa. Qui c’è anche il provveditore, non si vuole fare alcuna azione di forza per non creare tensioni. Siamo in trattativa”. A riferirlo all’Ansa il garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia, a Frosinone per un sopralluogo al carcere dove da qualche ora, per questioni legate alle misure di sicurezza per il coronavirus, è in corso una protesta dei detenuti. Tra le richieste dei carcerati di Frosinone ci sono anche istanze “che hanno a che fare con il funzionamento dell’ istituto, come l’assistenza sanitaria e la fatiscenza delle strutture. Sono cose vere, ma non si possono risolvere certo questo pomeriggio. Bisogna convincerli che di queste cose si terrà conto, l’amministrazione penitenziaria farà la sua parte ma intanto non ha senso continuare a mantenere questa occupazione. Non ci sono stati problemi o casi di difficoltà, o conflitto o violenza con il personale – ha aggiunto il garante – Da questo punto di vista la situazione è relativamente pacifica. C’è del fumo, per questo si immagina che la condizione delle sezioni sia danneggiata. Si vedrà più avanti”.

Salvini: “Poteri emergenziali ai comandi di reparto”

Altrettanto critica la situazione nel carcere napoletano di Poggioreale, dove i detenuti sarebbero addirittura riusciti a salire sul tetto per protestare contro le misure restrittive adottate per i colloqui. Numerose auto della Polizia e dei Carabinieri sono schierate all’esterno, con squadre pronte a intervenire se le cose dovessero peggiorare. Come a Modena, vi sarebbero significativi danni agli interni, tra i quali danneggiamento di suppellettili e incendi di materassi. Un filmato delle sommosse a Poggioreale è stato commentato anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha definito quanto accade una “situazione gravissima: serve contenere l’escalation dando poteri emergenziali ai comandanti di reparto, il ministro della Giustizia batta un colpo!”.

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