Nuova operazione anticaporalato a Foggia. I carabinieri hanno scoperto che alcuni braccianti – che lavoravano per due aziende agricole del foggiano, entrambe con fatturati annui intorno al milione di euro – erano costretti a lavorare fino a 13 ore al giorno, con una piccola pausa di mezz’ora, per una paga dai 3 ai 5 euro l’ora e a pagare un affitto mensile di 30 euro per vivere in una roulotte o in container fatiscenti, ammassati uno sull’altro, con l’uso di bagni vecchi e maleodoranti.
Le misure restrittive
Quattro le persone raggiunte da misure restrittive: tre imprenditori del settore e un ‘caporale’ gambiano. Sono accusati, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in alcuni casi anche di impiego di manodopera clandestina. Due provvedimenti sono indirizzati ai fratelli Aldo e Domenico Giordano, titolari dell’omonima azienda lungo la statele 89 alla periferia di Foggia, già arrestati e posti ai domiciliari nel giugno dello scorso anno. Secondo gli inquirenti i due fratelli, nonostante la loro società fosse sotto controllo giudiziario, hanno proseguito l’attività illecita. I Carabinieri hanno trovato nella loro impresa agricola cinque lavoratori stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno e altri assunti sotto falso nome. Per questo il gip del Tribunale di Foggia, Manuela Castellabate, ha disposto per entrambi il carcere.
La seconda azienda
La seconda azienda controllata dai carabinieri è la “Bisceglia Battista”, ditta che ha più sedi operative nel territorio di San Giovanni Rotondo (Foggia). Il titolare Battista Bisceglia, 45 anni, è stato posto agli arresti domiciliari, mentre il gambiano Ali Ceesay, 26 anni, è finito in carcere. Quest’ultimo, socio unico di alcune aziende agricole riconducibili invece a Bisceglia, è accusato di aver reclutato, con l’aiuto di altri stranieri, la manodopera disponibile nei diversi ghetti di migranti del Foggiano. Le aziende di Bisceglia sono state poste sotto controllo giudiziario. “La legge prevede ora l’obbligo di assumere i lavoratori che finora erano illecitamente impiegati”, precisa il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Nicola Lorenzon, su Ansa. Dello stesso avviso il procuratore capo Ludovico Vaccaro, che ha sottolineato l’impegno nel “contrasto al lavoro nero: ha l’obiettivo di favorire una economia legale”, ha ricordato.