Cape Canaveral, Crew Dragon è partita: Space X fa la storia

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Ora è tutto vero: i privati entrano in orbita per davvero, per ora in direzione della Stazione spaziale internazionale. Poi, perché no, anche in direzione Luna. Del resto l’obiettivo resta quello: costruire il modulo che porterà l’equipaggio della missione Artemis sul satellite terrestre e la Crew Dragon di Space X, lanciata incollata al suo Falcon 9 da Cape Canaveral, ha il compito di testare proprio la reale capacità dei moduli costruiti non dalla Nasa stessa ma su eventuale commissione della Nasa. Crew Dragon si è sganciata dalla rampa 39/A, quella del Saturn V di Armstrong, Aldrin e Collins (e di tutti gli Apollo successivi), con a bordo i piloti Nasa Bob Behnken e Dug Hurley, che alla Iss dovrebbero restarci circa un mese. L’orologio segnava le 21.22, ora italiana.

Arrivo e aggancio

Una giornata storica per diversi motivi. Per il fascino del luogo, certo, per la mossa azzeccata di Elon Musk di andarsi a prendere Cape Canaveral per lanciare la sua capsula, ma anche il primo lancio da suolo americano da nove anni a questa parte. L’ultima volta fu nel 2011, poi sempre la Soyuz russa ha spedito gli astronauti americani nello spazio. Un bel primato per Space X, che da questa missione potrebbe guadagnare bei punti in vista della commissione dei moduli di allunaggio per il programma Artemis, previsto per il 2024. Crew Dragon arriverà alla Iss in circa 20 ore, con l’aggancio che avverrà alle 16,27 del 31 maggio. Poi, un altro paio d’ore per l’apertura del portello e l’ingresso degli astronauti nella Stazione spaziale.

Un risultato e un obiettivo

Uno spettacolo che il presidente americano, Donald Trump, non ha voluto perdersi. Con il suo vice Mike Pence al seguito, e senza mascherina, il Tycoon ha parlato dal Kennedy Space Center e ha definito “incredibile” quanto stesse accadendo: “Non è che l’inizio. Dei veri geni, nessuno lo fa come noi… Oggi è cominciata una nuova era di ambizioni americane”. Vero, sì. E Trump non manca di elogiare il patron di Space X, Elon Musk, che la prima parte delle sue ambizioni visionarie, quella più realizzabile, l’ha messa in bacheca. Con buona pace del sogno marziano, ora l’obiettivo deve essere la Luna. Di nuovo.

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