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Caos al Maracanà, Brasile-Argentina è (ancora) un inferno

Il match di qualificazione ai Mondiali americani inizia con mezz'ora di ritardo: violenti scontri sugli spalti, la polizia interviene con i manganelli. Otto gli arresti

L’Argentina ha vinto 1-0, consolidando la leadership del maxi-girone Conmebol e certificando la crisi del Brasile. Mai come in questo caso, tuttavia, il risultato sportivo passa in secondo piano. Così come il rischio, lontano per partite mancanti ma concreto per i punti fin qui ottenuti, che la Seleçao possa restare fuori dal Mondiale americano del 2026. Il Maracanà di Rio de Janeiro vive una notte d’inferno, un’altra, e sempre al culmine di una sfida con gli eterni rivali dell’Albiceleste. Il 6 settembre 2021 la partita durò cinque minuti prima che esplodesse il caos (allora per violazione delle norme anti-Covid). Stavolta i tafferugli scoppiano ancora prima che le squadre scendano in campo. O meglio, durante l’esecuzione degli inni nazionali, quindi con i due “undici” schierati a centrocampo pronti ad ascoltarli.

L’Argentina torna negli spogliatoi

Un paio di criticità sono bastate per far scoppiare l’inferno. La prima, decisamente grave vista la ben nota poca simpatia tra le due tifoserie, il non aver separato le tribune dello stadio, riservando un settore esclusivamente agli argentini. La seconda, non meno seria, i fischi dei brasiliani all’inno degli ospiti, gesto decisamente poco gradito dai tifosi rivali. Immediata la reazione dei tifosi argentini, in particolare nel settore sud, dove se ne trovavano circa 3 mila, con risse scoppiate, fughe in massa e lancio di seggiolini. Altrettanto immediato l’intervento della Polizia, che ha tentato di calmare la folla utilizzando i manganelli. Nel frattempo, il capitano argentino, Lionel Messi, guidava i suoi compagni nuovamente negli spogliatoi, dichiarando che vi sarebbero rimasti finché la situazione non si sarebbe calmata. Non prima che il portiere, Emiliano Martinez, tentasse di intervenire per togliere il manganello a un poliziotto.

Otto arresti

Stavolta, rispetto a quanto accaduto due anni fa, il match si è svolto regolarmente. Con mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia ma comunque fino al novantesimo, con vittoria dei campioni del mondo in carica grazie alla rete del difensore Otamendi. Le tensioni sugli spalti, tuttavia, hanno inciso anche sul ritmo di gara, frequentemente spezzato da interventi fallosi nella prima parte. Qualche ora dopo, davanti al Tribunale penale speciale dello stadio si sono presentate otto persone, fermate in virtù di un’ordinanza di arresto preventivo. E a breve potrebbero arrivare anche altri provvedimenti (probabilmente qualche squalifica).

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