Caos in Kenya, assaltato il Parlamento

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Foto di Luis Morera su Unsplash

Da protesta pacifica a caos totale. La giornata si è infiammata presto in Kenya, dove le manifestazioni dei cittadini (giovani in primis) contro il varo di una nuova legge finanziaria si sono trasformate in gravi disordini pubblici, con tanto di assalto al Parlamento, a Nairobi. La Polizia è intervenuta per disperdere i manifestanti con i lacrimogeni. Il Governo ha disposto anche l’intervento dell’esercito.

Kenya, gravi disordini

Parlamento e ufficio del governatore di Nairobi assaltati e dati alle fiamme, almeno dieci morti, scene da guerriglia urbana e spari della polizia anche sui volontari della Croce Rossa che assistevano i dimostranti feriti. È la cronaca di quella che doveva essere una giornata di proteste pacifiche dei giovani della cosiddetta generazione Z contro la legge finanziaria nella capitale e nelle principali città del Kenya, ma che si sono trasformate in un inferno quando gruppi di dimostranti che avanzavano verso il centro hanno avuto la notizia che il parlamento aveva approvato la controversa legge che, una volta firmata dal presidente William Ruto, introdurrà nuove dolorose tasse per la popolazione.

Gli scontri

Il passaparola ha inasprito lo scontro contro le forze di polizia che hanno lanciato lacrimogeni e sparato proiettili – inizialmente solo di gomma – sulla folla. Tra i manifestanti colpiti dai gas, anche la sorella dell’ex presidente americano Barack Obama, l’attivista e giornalista Rita Auma. “Mi hanno lanciato un lacrimogeno, non vedo più niente. Non posso proseguire l’intervista”, ha detto la sorellastra dell’ex inquilino della Casa Bianca alle telecamere della Cnn. Poco dopo, decine di dimostranti sono riusciti a fare breccia nei cordoni di sicurezza allestiti dagli agenti di polizia e si sono introdotti nell’edificio del parlamento, costringendo alla fuga i politici. Alcuni esponenti dell’opposizione si sono invece uniti alla protesta, all’esterno del parlamento al quale nel frattempo veniva appiccato il fuoco.

Le Forze dell’ordine

La polizia ha risposto all’incursione con i proiettili, uccidendo almeno 10 persone, secondo quanto ha riportato l’emittente Ntv. Secondo un gruppo di ong, tra cui Amnesty International, i morti sarebbero invece 5 e 31 i feriti. Una ventina tra attivisti e influencer che hanno aderito alle proteste sono inoltre scomparsi. Secondo Iringu Houghton, direttore di Amnesty Kenya, sarebbero stati rapiti da agenti o collaboratori della polizia.

L’intervento dell’esercito

A fine giornata le autorità hanno deciso di dispiegare l’esercito per far fronte alle proteste. Anche la Croce Rossa del Kenya ha denunciato le azioni violente delle forze dell’ordine nei confronti del suo personale e dei volontari. In un comunicato ripreso dal sito Kenyans, i responsabili hanno raccontato di aver allestito tende di fortuna fuori dalla basilica della Sacra Famiglia per assistere i manifestanti feriti, ma la polizia avrebbe raggiunto alcuni di loro, sparando lacrimogeni e proiettili e ferendoli. La principale compagnia di telefonia mobile ed internet, Safaricom, ha annunciato il malfunzionamento di internet a causa di non precisati danni ai cavi. Di conseguenza, parte delle altre notizie ed informazioni che circolavano sui social network, in particolare X e TikTok, molto utilizzati dalla generazione Z che da una settimana si identifica sotto hashtag come #occupyparliament e #totalshutdown, si sono interrotte. Stati Uniti e diversi Paesi europei guardano con “forte preoccupazione” agli avvenimenti di Nairobi, con la Casa Bianca che ha condannato le violenze e lanciato un appello “alla calma”.

Fonte: Ansa

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