Gli occhi degli inquirenti sulla realizzazione dei Covid hospital in Campania. Nel mirino dei pm, infatti, sarebbero finiti i prefabbricati di Napoli, Salerno e Caserta, allestiti con 72 posti letto in terapia intensiva e parte centrale del contrasto all’emergenza coronavirus. Sotto lente, in particolare, la gara da oltre 15 milioni di euro della Soresa, la centrale regionale per gli acquisti, con bando istituito con procedura di somma urgenza consentita dalla legge e aggiudicato dalla società padovana Manufactoring engineering & developmentas srl (Med). Inizialmente la struttura era stata aperta a Ponticelli, con bando poi allargato anche a Salerno e Caserta, e considerata una procedura essenziale per far fronte alla pandemia, tanto che l’apertura era stata accompagnata dagli applausi dei cittadini, affacciati ai balconi, nei giorni del lockdown.
L’inchiesta
Due dei tre Covid Center, però, almeno fino alla fine di luglio non sarebbero mai entrati in funzione. Nell’ambito dell’inchiesta, in tre giorni di attività investigativa, i pm hanno già iscritto nel registro degli indagati il consigliere regionale Luca Cascone, fedelissimo del presidente regionale De Luca, il presidente della Soresa Corrado Cuccurullo, un manager dell’Asl e anche il dirigente dell’ufficio di gabinetto della Giunta regionale della Campania, Roberta Santaniello. Il suo legale, Raffaele Bizzarro, ha fatto sapere che la sua cliente “è un po’ amareggiata, ma serena, tranquilla e come sempre fiduciosa nell’operato della giustizia”.
Sono stati già disposti dagli inquirenti della Procura di Napoli perquisizioni (tranne che per il presidente Cucurullo) e sequestri, con ipotesi di reato di concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture. L’avvio dell’inchiesta è stato dato dalle presunte criticità ipotizzate “in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione”.
I Covid Hospital
Il dossier riguarderebbe non solo le gare della Soresa relative ai Covid Center ma anche alle altre indette durante i giorni del lockdown. Secondo quanto emerso nell’ambito di un’inchiesta di Fanpage.it, i prefabbricati di Salerno e Caserta non solo non sarebbero mai entrati in funzione ma nemmeno collaudati, a causa di un presunto contenzioso fra la società assegnataria e la Regione sul pagamento della commessa.