Montecitorio approva la riforma della giustizia prima della pausa estiva

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Alla fine i voti a favore sono 396, quelli contro 57, tre le astensioni. Si conclude così il passaggio alla Camera dei Deputati del disegno di legge delega di riforma del processo penale, prima della pausa estiva del Parlamento. A settembre sarà la volta dell’aula del Senato.

Sessanta circa le assenze nella maggioranza, al cui interno si sono verificate frizioni durante l’esame dei 95 ordini del giorno presentati, molti presentanti da Fratelli d’Italia e  L’Alternativa c’è, ex dissidenti del Movimento 5 Stelle.

Le spaccature

Uno di questi è riguarda la responsabilità civile dei giudici, avanzata da Fratelli d’Italia. Il governo esprime parere contrario, nonostante questo Forza Italia e Lega si astengono.

“Non si possono in quest’Aula prendere delle decisioni diverse da quelle che si assumono in Consiglio dei Ministri che sono il frutto di un lavoro comune”, dichiara nel suo intervento la capogruppo del Partito democratico alla Camera Debora Serracchiani.

Un’altra spaccatura all’interno della maggioranza si materializza sulla questione degli ecoreati, poiché diversi ordini del giorno chiedono per questi con lo stesso regime speciale dei reati di mafia, terrorismo, traffico di stupefacenti, per i quali la riforma Cartabia non prevede limite alle proroghe per evitare l’improcedibilità.

La proposta del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto “impegna il governo a valutare l’opportunità di individuare una soluzione per la definizione dei procedimenti che abbiano ad oggetto gravi reati ambientali” viene accolta dal capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera Federico Fornaro, ma non dalla deputata di Facciamo eco, già presidente di Legambiente di Rossella Muroni. Quest’ultima chiede il voto sul suo odg che ha il parere negativo del governo e viene respinto per 186 voti contro 181.

“Alla Camera, per cinque voti, è stato bocciato un ordine del giorno che chiedeva di inserire gli ecoreati, come il disastro ambientale, nel novero di quelli più gravi e quindi messi al riparo dal rischio di improcedibilità. Il governo aveva dato parere contrario. Molti deputati del Pd hanno votato contro, come l’intera destra. E’ un fatto gravissimo che mette seriamente in dubbio la reale volontà di procedere rapidamente su quel percorso di riconversione ecologica che sulla carta è la priorità del Pnrr”, ha affermato la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

Lorenzo Cipolla: