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Camera, il governo ottiene la fiducia con 235 voti favorevoli

Hanno votato la mozione di fiducia al 389 deputati su 400, i contrari sono stati 154, mentre gli astenuti sono stati cinque

La Camera dei deputati ha approvato la mozione di fiducia al governo presieduto da Giorgia Meloni con 235 voti favorevoli, 154 voti contrari e cinque astenuti. Hanno votato 389 deputati su 400.

I voti

Il centrodestra ha fatto il pieno del proprio potenziale di voto. Hanno votato sì alla fiducia i 118 di Fratelli d’Italia, i 65 della Lega (il presidente dell’aula di Montecitorio Lorenzo Fontana non prende parte alle votazioni) mentre di Forza Italia erano presenti 42 dei 44 deputati, dato che ul ministro Pichetto Fratin e Cappellacci erano in missione e quindi giustificati. Altri nove voti sono arrivati da Noi Moderati ed uno da Micaela Biancofiore, iscritta al gruppo Misto. Si è invece astenuto Luigi Gallo, eletto nella lista promossa da Cateno De Luca, così come i quattro parlamentari delle minoranze linguistiche, come annunciato in Aula. Per le minoranze erano assenti al momento del voto Carotenuto di M5s e del Partito democratico Morassut e Amendola.

Gli interventi

“Il fatto che un mese dopo il voto ci sia il governo è il segno più evidente di chi ha vinto le elezioni e di chi ha diritto di governare, noi facciamo gli auguri al nuovo governo”. Lo ha detto il segretario del Partito democratico Enrico Letta, nelle dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo. “Ma lei non ci ha convinto e voteremo no alla fiducia“.

“I deputati di Noi Moderati voteranno la fiducia al governo, lo faranno convintamente non solo perché parte della coalizione che ha vinto le elezioni, ma anche e soprattutto per coerenza con il programma unitario che i quattro partiti del centro destra hanno sottoscritto e sul quale abbiamo chiesto il voto agli italiani. E gli italiani hanno premiato questa capacità programmatica e questa capacità di unità”. A dirlo, nell’Aula della Camera è il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, nel suo intervento in occasione del voto sulla fiducia al Governo Meloni. “Non è questo il tempo delle distinzioni – osserva – gli elettori per la prima volta da 11 anni a questa parte hanno determinato una maggioranza politica in Parlamento e una minoranza. A entrambi hanno affidato una responsabilità. La situazione che si è determinata permette la rinascita di un rapporto oserei dire “naturale”, istituzionalmente e politicamente corretto tra Esecutivo e Parlamento”. “Non esercitare la responsabilità che ci è data – prosegue – non vorrebbe dire tradire la propria parte politica, ma venir meno alla fiducia degli italiani. Abbiamo l’occasione di ricostruire un rapporto di vera rappresentanza tra eletti ed elettori, tra società e politica. Sprechiamo questa occasione e rimpiangeremo il 63% di votanti che pure abbiamo giustamente giudicato come un grave segno della disaffezione del popolo nei confronti della politica”.

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