Decreto missioni, approvato il rinnovo cooperazione con la Guardia costiera libica

Logo Interris - Tra mani tese e rifiuti, la politica ancora non trova la strada del dialogo

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Tra mani tese e rifiuti, la politica ancora non trova la strada del dialogo

Una larghissima maggioranza nell’Aula di Montecitorio ha approvato la risoluzione della maggioranza al decreto missioni che comprende anche il rinnovo della collaborazione con la Guardia costiera libica, contestato da più parti, con l’impegno a “verificare la possibilità che dalla prossima programmazione vi siano le condizioni per superarla” con la missione europea Irini. Bocciato invece il testo a prima firma Erasmo Palazzotto di Liberi e Uguali, condiviso da una trentina di deputati, che ne chiedeva lo stop.

Con il voto favorevole dei deputati di Fratelli d’Italia i voti a favore sono stati 438. Tre i contrari e due gli astenuti.

Formazione e addestramento

“E’ nostra salda convinzione che, al di là del ruolo che ogni nazione può e deve svolgere nel nome della democrazia, della difesa dei diritti delle persone e della stessa propria sicurezza vada sempre più favorita e sostenuta una responsabilizzazione dell’Europa, in particolare sulla frontiera mediterranea“, ha detto la capogruppo dem alla Camera Debora Serracchiani. “Per questo abbiamo chiesto che vengano trasferiti dall’Italia alla missione a guida europea i compiti di formazione e addestramento della Guardia costiera libica nella convinzione che questo ulteriore passo dell’Ue sul fronte libico renderà ancora più forte l’azione in difesa delle donne e degli uomini vittime di violenze e soprusi”.

“Pagina nera”

Di ben altro avviso un altro democratico, il senatore Francesco Verducci, della Direzione nazionale del Partito democratico, che in una nota scrive: “Mentre nei centri di detenzione libici continuano torture, stupri, sequestri, la Camera ha appena approvato il rifinanziamento del supporto alla guardia costiera libica, che quei campi di fatto li gestisce e nei quali imprigiona i migranti intercettati in mare. L’Italia continua a ‘cooperare’ con chi compie respingimenti, con chi viola i diritti umani, con chi commette crimini contro l’umanità. E’ l’ennesima pagina nera per il Governo, per il Parlamento italiano, per il Partito Democratico”.

“Occasione persa”

“Ancora una volta si è persa l’occasione per scrivere una pagina per la costruzione di un’Europa più solidale. Ancora una volta saranno schiacciati i diritti dei più deboli e verrà ingannata l’opinione pubblica”. Così, monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes (Cei). Lo riporta Agi.

“La votazione di oggi a favore del rifinanziamento della Guardia costiera libica è una pagina triste: se porta a prorogare uno stato di fatto che vede i respingimenti dei migranti in fuga da situazioni drammatiche e a non tutelare il diritto alla protezione internazionale, tollera allo stesso tempo le violenze e le morti non solo in mare, ma anche nelle carceri”, ha detto ancora Perego.

Lorenzo Cipolla: