Caldo estremo a giugno: l’allarme della Coldiretti

Il caldo estremo che si è verificato nel mese di giugno ha aggravato la siccità nel sud Italia causando molti disagi per allevatori e aziende agricole

Grano bruciato dal troppo caldo. Foto di Keagan Henman su Unsplash

Il caldo record di giugno ha contribuito ad aggravare la siccità al Sud Italia. La Coldiretti ha lanciato un allarme perché in molte aree è una lotta contro il tempo per reperire acqua e foraggio per gli animali. Drammatica la situazione di molte aziende che hanno addirittura rinunciato a raccogliere il grano. 

Caldo estremo a giugno: l’allarme della Coldiretti

“Il caldo record di giugno ha contribuito ad aggravare la siccità al Sud Italia dove si fa sempre più drammatica la strage di raccolti con le produzioni che in molte aree sono state addirittura azzerate, mentre nelle stalle è lotta contro il tempo per reperire il foraggio e l’acqua necessari a salvare gli animali“: è l’allarme lanciato dalla Coldiretti in merito ai nuovi dati dell’Osservatorio europeo Copernicus. “In Sicilia molte aziende hanno addirittura rinunciato a raccogliere il grano – sottolinea Coldiretti – mentre in alcune zone la produzione registra un crollo medio superiore al 50% del raccolto. Ma l’assenza di pioggia sta colpendo anche gli alberi da frutto e minaccia vigne e uliveti”.

Le misure per aiutare gli allevatori

Su richiesta di Coldiretti “la Regione ha emesso dei voucher per consentire agli allevatori di acquistare il foraggio necessario all’alimentazione degli animali, ma l’acqua resta un’emergenza, con bollette a cifre astronomiche mentre le greggi sono costrette a bere nel fango dei pochi invasi non completamente prosciugati dalla siccità. Allarme in Puglia anche per le olive, con raccolti dimezzati per ciliegie, grano e miele. In Basilicata è allerma nella provincia di Potenza, i danni alle coltivazioni di cereali arrivano al 90%, così come per le foraggere e le leguminose, cpme anche nella pianura metapontina dove si concentrano i tre quarti della produzione ortofrutticola regionale. Acqua razionata poi in Sardegna, dove le autobotti sono costrette ad intrrvenire nelle stalle, mentre i costi dei foraggi sono andati alle stelle considerata l’ormai scarsissima disponibilità. I problemi maggiori si registrano su ortaggi e alberi da frutto, mentre è scattata l’allerta anche nelle vigne soprattutto nelle zone non servite da impianti di irrigazione”, conclude l’organizzazione agricola.

Fonte Ansa