Comuni calabresi in rivolta contro l’ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all’aperto in contrasto col Decreto Conte.
Lamezia Terme
Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro annuncia l’emissione di un provvedimento di non applicazione. “È vero che la Calabria è una regione interessata ad oggi in maniera marginale dall’epidemia Covid 19 e ciò – spiega il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro – anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione e per il rigore nell’osservare le prescrizioni indicate. Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità scientifica. Il Comune di Lamezia Terme adotterà un’ordinanza con la quale bloccherà l’applicazione del provvedimento della Regione continuerà ad adeguarsi alle prescrizioni nazionali…Dobbiamo salvaguardare la nostra salute ed il nostro futuro”.
Gli altri comuni
A Carlopoli, nel catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l’atto e aggiunge che, fino al 3 maggio prossimo, si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile, mentre il sindaco di Trebisacce Franco Mundo si riserva di impugnare il provvedimento. Tra gli altri sindaci contrari ci sono quello di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, Flavio Stasi di Corigliano Rossano, Mimmo Lo Polito di Castrovillari, Ernesto Alecci di Soverato e Giuseppe Ranuccio di Palmi.
Oms
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sembra avallare le preoccupazioni dei comuni calabresi. Il coronavirus “non perdona” e per questo i Paesi che stanno passando alla fase 2 devono “rimanere vigili e pazienti, pronti ad innalzare di nuovo le misure” di contenimento “quando e dove necessario”, ha detto oggi Hans Kluge, il direttore regionale per l’Europa dell’Oms.