“Non si torna indietro”. E’ quanto ha ribadito il ministro per l’attuazione della Brexit, David Davies, intervenendo alla Camera dei Comuni dopo il verdetto emesso dall’Alta Corte di Londra che sottolinea la necessità di un voto del Parlamento di Westmister per avviare l’uscita del Paese dall’Unione Europea.
La “Royal prerogative”
Il ministro per l’attuazione della Brexit, ha ribadito che il governo ritiene di attivare l’articolo 50 ricorrendo alla cosiddetta “Royal prerogative“, ossia l’insieme di poteri un tempo esercitati dal monarca, ma che ora competono all’esecutivo. Davies ha anche annunciato la sua intenzione di continuare quindi la battaglia legale alla Corte Suprema, sicuro di riuscire a rispettare la scadenza per l’avvio del divorzio dall’Ue indicata per marzo 2017.
L’ipotesi di un altro referendum
E’ stato escluso un secondo referendum sulla Brexit, dopo quello del 23 giugno vinto dagli euroscettici, e ribadito che il governo vuole muoversi autonomamente nel corso dei negoziati con Bruxelles. Il parlamento, anche nella visione dell’esecutivo, avrà comunque un ruolo consultivo: oggi è stata annunciata la creazione di una commissione dei Comuni sulla Brexit.
La tabella di marcia
Il ministro Davies ha aggiunto che se la Corte Suprema discuterà entro i primi di dicembre il ricorso del governo contro la sentenza dell’Alta Corte di Londra – sentenza che impone un voto del Parlamento prima di attivare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona – la tabella di marcia della Brexit resterà invariata e il governo di Theresa May potrà avviare i negoziati con Bruxelles entro marzo 2017.