Con la flessione della crisi sanitaria, torna a galla qualche inevitabile riflesso politico. La questione Bonafede, passata quasi in sordina nel fermento politico in sede di governo sull’assemblaggio del Decreto Rilancio, torna a impadronirsi prepotentemente della scena politica. Il nodo, che rischia di diventare gordiano, è quello della sfiducia. E l’avvertimento che arriva dalla componente dem della maggioranza suona come un aut aut: “Se passa una mozione di sfiducia a Bonafede si apre una vera crisi, non c’è dubbio. Non si può pensare che con il ministro della Giustizia, capo del principale partito in Parlamento, la cosa si risolve con una pacca sulla spalla”. Parola di Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera, che affronta la questione a “Un giorno da pecora”, su Radio1.
L’aut aut
Avviso ai naviganti, che in questo caso sono le forze della maggioranza: coronavirus o no, anche in piena Fase 2 potrebbe esserci spazio per una crisi istituzionale che, in questo momento, va da sé che rappresenterebbe un ulteriore colpo all’assetto societario italiano. La questione sembra riguardare in particolar modo Italia Viva che, a meno di 24 ore dal voto in Senato, non ha ancora dato segnali su quale sarà la propria decisione sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni e da +Europa. E sono proprio i renziani che l’ex ministro dei Trasporti chiama per nome: “Possono recitare la preghiera ‘non ci indurre in tentazione’, il ‘Padre Nostro’, è una preghiera comune. Spero non si facciano tentare da una sfiducia, non avrebbe un significato per il Paese in un momento così difficile. Ma sono sereno, confido tutto si sistemerà dopo l’intervento del ministro”.
Bellanova: “Ascolteremo il ministro”
Chi si è espresso sul voto relativo al Guardasigilli, pur mantenendo posizioni prudenti, è il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, una delle componenti dell’esecutivo di marca renziana: “Al presidente Conte lo abbiamo detto e diciamo con molta lealtà e chiarezza che domani ascolteremo le dichiarazioni del ministro Bonafede. E certo non è con le minacce e con queste dichiarazioni roboanti che si affronta e si risolve la questione”.