“La stabilità dell’Europa è in bilico e la pace è stata messa in pericolo dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, così il segretario di Stato Usa Anhtony Blinken in una conferenza stampa a Bruxelles dopo il Consiglio Esteri straordinario. “La Russia non è mai stata così isolata, noi non siamo mai stati così uniti”, ha poi aggiunto il segretario di Stato che sino al 9 marzo visiterà Polonia, Moldavia e Paesi baltici. Dopo di lui, dal 9 all’11 marzo, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris visiterà a sua volta Varsavia e Bucarest, le capitale di due Paesi che stanno accogliendo profughi ucraini, “per dimostrare la forza e l’unità della Nato e il sostegno degli Usa agli alleati del fianco orientale di fronte all’aggressione russa”, nonché per “evidenziare lo sforzo collettivo per supportare il popolo ucraino”, rende noto la Casa Bianca.
La responsabilità
“Continueremo a ribadire al Cremlino che se non cambia il corso delle sue azioni, sarà sempre più isolato”, ha detto ancora Blinken invitando tutti i Paesi a fare pressioni su Mosca per “alleviare le sofferenze della crisi umanitaria che ha provocato”. Il segreteriario di Stato ha anche detto che una no-fly zone da parte della Nato “potrebbe portare ad una guerra vera e propria“, “abbiamo la responsabilità di assicurarci che la guerra non si estenda oltre l’Ucraina”.
L’incontro Biden-Niinistö
Il presidente Usa Joe Biden ha ricevuto il presidente finlandese Sauli Niinistö, rende noto la Casa Bianca. Ufficialmente non c’è’ stato alcun cenno sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato. Quello russo “non è solo un attacco all’Ucraina ma alla sicurezza dell’Europa, alla pace e alla stabilità globali”, Biden. “La Finlandia è un partner cruciale per gli Stati Uniti, un forte partner per la difesa e per la Nato, specialmente nel rafforzare e garantire la sicurezza nel Mar Baltico“, ha aggiunto.
Petrolio russo
La Casa Bianca sta considerando anche il bando dell’importazione di petrolio russo, ha detto la portavoce Jen Pskaki durante un briefing, ricordando che tutte le opzioni sono sul tavolo ma ribadendo che il presidente non vuole turbare il mercato petrolifero globale o danneggiare il popolo statunitense con un aumento dei prezzi dell’energia e del gas.