“Il dialogo con la Federazione Russa sui dossier e le sfide più importanti sul piano globale e regionale è fondamentale e si inserisce nella tradizione della nostra politica estera”. A riferirlo, in un’intervista a Formiche.net, è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ammette preoccupazione per la situazione in Bielorussia. L’escalation di tensione delle scorse settimane attraversa ora una fase di stallo, in cui il presidente Lukashenko resta in sella e con l’opposizione che prosegue a premere affinché il leader del Paese si faccia da parte per procedere con nuove elezioni. Il tutto in un clima di sostanziale incertezza, legato alla protesta in atto ma anche all’ultima segnalazione giunta dallo staff di Svetlana Tikhanovskaya.
Il caso Kolesnikova
Secondo quanto riferito dall’entourage della principale leader dell’opposizione, da diverse ore si sarebbero persi i contatti con un’altra dissidente, Antonina Konovalova. Lo staff precisa che, al momento, non è possibile stabilire dove si trovi, anche se il sospetto è che possa essere detenuta al pari di altri leader anti-governativi. Una sorte che, in caso, sarebbe condivisa con Maria Kolesnikova, oppositrice di Lukashenko e bloccata nelle scorse ore al confine con l’Ucraina. A riferirlo, il quartier generale del candidato alla presidenza Viktor Babariko. Che, a differenza del caso Konovalova, riferisce informazioni piuttosto precise sui suoi movimenti successivi: “Sono giunte informazioni da diverse fonti anonime secondo cui Maria Kolesnikova è stata arrestata e ora è detenuta nei locali del distaccamento della guardia di frontiera di Mozyr (unità militare n. 1257. 247768) con sede nella località di Prudok, nel distretto di Mozyr nella regione di Gomel”.
Tensione in Bielorussia
Kolesnikova, responsabile della campagna elettorale proprio del candidato Babariko e, dopo il suo arresto, stretta collaboratrice di Tikhanovskaya, a ogni modo non si troverebbe più lì. E, del resto, le autorità della Bielorussia hanno negato di aver tratto in arresto l’oppositrice, pur avendo effettuato diversi fermi nell’ambito di una manifestazione organizzata proprio a sostegno di Kolesnikova. Una tensione che continua quindi a mantenersi elevata, nonostante non si sia più vicini di un passo al compromesso. Lukashenko continua a parlare di elezioni anticipate solo in virtù di una riforma costituzionale. Una proposta che ai manifestanti non basta.