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Bergoglio: “La fraternità, un ricamo immenso di fili d’amore che attraversano il mare”

Papa Francesco ha incontrato i vescovi e il clero dell’Indonesia nella Cattedrale di Giacarta. Il Pontefice ha parlato della fraternità e ha sottolineato che viverla significa accogliersi a vicenda. Riportiamo il testo integrale del discorso pronunciato dal Pontefice. 

La compassione

La compassione non consiste nel dispensare elemosine a fratelli e sorelle bisognosi guardandoli dall’alto in basso, dalla ‘torre’ delle proprie sicurezze e dei propri privilegi, ma al contrario nel farci vicini gli uni agli altri, spogliandoci di tutto ciò che può impedirci di chinarci per entrare davvero in contatto con chi sta a terra, e così risollevarlo e ridargli speranza”. Lo ha detto papa Francesco nel discorso alla Cattedrale di Giacarta durante l’incontro con i vescovi e il clero dell’Indonesia. “Quando io confesso, chiedo sempre – ha raccontato ‘a braccio’ -: ‘ma lei fa l’elemosina?’. E alla risposta affermativa, è brava gente, chiedo: ‘ma quando fa l’elemosina tocca la mano del mendicante?’. Bisogna toccare la mano dei poveri: compassione è condividere le loro sofferenze, abbracciarli”. “E non solo – ha proseguito -: compassione vuol dire anche abbracciarne i sogni e desideri di riscatto e di giustizia, prendersene cura, farsene promotori e cooperatori, coinvolgendo anche altri, allargando la ‘rete’ e i confini in un grande dinamismo espansivo di carità. E questo non vuol dire essere ‘comunista’: vuol dire carità, vuol dire amore“.

Il concetto di fraternità

Parlando del concetto di “fraternità”, nel discorso alla cattedrale di Giacarta ai vescovi e al clero dell’Indonesia, papa Francesco ha citato la poetessa polacca Premio Nobel Wislawa Szymborska: “Una poetessa del novecento ha usato un’espressione molto bella per descrivere questo atteggiamento: ha scritto che essere fratelli vuol dire amarsi riconoscendosi ‘diversi come due gocce d’acqua’”. “Ed è proprio così – ha commentato -. Non ci sono due gocce d’acqua uguali l’una all’altra, né ci sono due fratelli, nemmeno gemelli, completamente identici. Vivere la fraternità, allora, vuol dire accogliersi a vicenda riconoscendosi uguali nella diversità”. “Anche questo è un valore caro alla tradizione della Chiesa indonesiana – ha sottolineato il Pontefice -, che si manifesta nell’apertura con cui essa si relaziona alle varie realtà che la compongono e la circondano, a livello culturale, etnico, sociale e religioso, valorizzando l’apporto di tutti e donando generosamente il suo in ogni contesto”.

Cosa vuol dire annunciare il Vangelo

“Questo è importante – ha aggiunto -, perché annunciare il Vangelo non vuol dire imporre o contrapporre la propria fede a quella degli altri, ma donare e condividere la gioia dell’incontro con Cristo, ma senza proselitismo, sempre con grande rispetto e affetto fraterno per chiunque. E in questo vi invito a mantenervi sempre così: aperti e amici di tutti, con un’espressione che mi piace tanto ‘mano nella mano’ – profeti di comunione, in un mondo dove sembra invece stia crescendo sempre più la tendenza a dividersi, imporsi e provocarsi a vicenda”. Francesco ha posto l’accento anche sullo “spettacolo meraviglioso, nel grande arcipelago indonesiano, di migliaia di ‘ponti del cuore’ che uniscono tutte le isole, e ancora di più a milioni di tali ‘ponti’ che uniscono tutte le persone che vi abitano!”.

L’immagine della fraternità

“Ecco un’altra bella immagine della fraternità – ha indicato -: un ricamo immenso di fili d’amore che attraversano il mare, superano le barriere e abbracciano ogni diversità, facendo di tutti ‘un cuore solo e un’anima sola’. Il linguaggio del cuore: non dimenticatelo“. Il Papa si è soffermato quindi sul valore della “compassione”, “che è molto legata alla fraternità”, osservando che “c’è chi ha paura della compassione, perché la considera una debolezza, ed esalta invece, come se fosse una virtù, la scaltrezza di chi fa i propri interessi mantenendosi a distanza da tutti, non lasciandosi ‘toccare’ da niente e da nessuno, pensando così di essere più lucido e libero nel raggiungere i propri scopi”. “Ma questo è un modo falso di guardare alla realtà. Ciò che manda avanti il mondo non sono i calcoli di interesse – che finiscono in genere col distruggere il creato e dividere le comunità – ma la carità che si dona“, ha aggiunto Francesco, che ha invitato a pensare che “il diavolo entra sempre dalle tasche”. “La compassione non offusca la visione reale della vita, anzi, ci fa vedere meglio le cose, nella luce dell’amore“, ha concluso.

Fonte Ansa

redazione

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