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Bentivogli minacciato di morte con tre proiettili. Solidarietà da politica e sindacati

Il segretario dimissionario Fim Cisl ha ricevuto una busta con dei bossoli davanti alla sua abitazione per i 10 anni dall'accordo Fiat di Pomigliano. Furlan: "Fatto gravissimo"

Una busta e tre proiettili, lasciata davanti al suo appartamento di Roma. Una chiara minaccia di morte quella fatta pervenire a Marco Bentivogli, già segretario Fim Cisl, che ha recentemente rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico. Allegato alla busta, un messaggio con un riferimento altrettanto chiaro: “Festeggeremo insieme l’accordo di Pomigliano ovunque a Roma o ad Ancona, non bastano le dimissioni”. Il che si riferisce all’intesa siglata nel 2011 sulla Fiat a Pomigliano, il quale già all’epoca costò a Bentivogli diverse minacce e che portò all’assegnazione di una scorta. Un episodio gravissimo, che sta ricevendo la condanna trasversale di tutta la classe dirigente italiana, sia istituzionale che sindacale, compresa il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, fra le prime a condannare quanto accaduto al sindacalista: “Un fatto grave le minacce ricevute oggi da Marco Bentivogli e dalla Fim Cisl cui va tutta la nostra massima solidarietà e vicinanza. La Cisl e tutto il sindacalismo libero e riformista non si faranno intimidire da questi atti ignobili su cui le autorità giudiziarie devono indagare con determinazione e fare luce senza tentennamenti”.

Solidarietà trasversale

Unanime il sostegno fatto arrivare a Marco Bentivogli, a cominciare dalla Fim Cisl: “Non saranno cinque proiettili meschinamente inviati a fermare l’azione del nostro segretario nazionale – ha spiegato Gianfranco Gasbarro, segretario regionale Puglia -. Siamo vicini umanamente e sindacalmente a Marco Bentivogli per le minacce ricevute. Marco non è solo e per questo chi, nascondendosi vigliaccamente dietro l’anonimato, pensa di fermare la sua azione sindacale non ci riuscirà. Noi siamo tutti con lui. I proiettili che il nostro segretario nazionale ha trovato tra la posta consegnata a casa sua sono la dimostrazione che i sindacalisti autentici sono sotto attacco”. Trasversale la solidarietà anche da parte della classe politica: “Gravissime le minacce a Marco Bentivogli – ha detto il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti – sulle quali chiediamo sia fatta al più presto chiarezza. Caro Marco non sei solo. Un abbraccio a te da tutta la comunità del Pd”. Stesso tenore per il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Maria Stella Gelmini: “Sincera solidarietà al segretario generale dimissionario della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, vittima di una concreta e preoccupante intimidazione. Il Paese non può precipitare di nuovo nella spirale della violenza politica”. Altro messaggio solidale è giunto dal senatore dem Tommaso Nannicini: “Caro Bentivogli, non sei solo, non lo sei stato e non lo sarai mai. Non solo le lavoratrici e i lavoratori a cui hai dedicato la tua intelligenza e la tua passione, ma tutte le persone che credono nell’impegno politico e civile sono la tua scorta. Abbracci”.

Pieno sostegno

Sostegno pieno anche dalle altre sigle sindacali: “Piena solidarietà al collega Marco per le minacce di morte ricevute. Gli esprimo tutta la mia vicinanza e di tutta la Uilm in questo momento difficile che sta attraversando. Questo vile atto intimidatorio vuole creare un clima di paura e di tensione, in una situazione di forti criticità che stanno vivendo i lavoratori metalmeccanici”. Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm: “La ricorrenza dell’accordo di Pomigliano rappresenta un appuntamento importante che rivendico con forza. Quell’accordo ha permesso di salvare migliaia di posti di lavoro e rilanciare il settore auto”.

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