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Bce, il quadro di Lagarde: “La ripresa perde slancio, rivedremo gli strumenti”

La presidente della Banca centrale europea in conferenza dopo il Consiglio direttivo: "Al Recovery fund sia accompagnino spese efficienti e riforme"

“La risalita dei contagi presenta nuove sfide ai sistemi sanitari e alle prospettive di crescita” dell’economia europea. La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, al termine del Consiglio direttivo torna a tracciare l’andamento economico dell’Unione europea, in una fase di nuove e stringenti misure contro il coronavirus praticamente in tutto il Continente. Secondo Lagarde, anche alla luce della situazione, “la ripresa sta perdendo slancio più rapidamente del previsto”. La Bce lascia comunque invariati i tassi d’interesse. Il principale resta fermo azero, quello sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.

La strategia della Bce

In questo quadro, “con rischi chiaramente al ribasso, valuteremo i dati inclusa la dinamica della pandemia, le prospettive di diffusione di un vaccino e gli sviluppi nel mercato dei cambi”. E, a dicembre, sulla base dei dati la Bce “rivedrà i propri strumenti come adeguato“. Qui si inserisce il discorso sulle misure adottate dall’Europa per sostenere le economi comunitarie in difficoltà. La Bce, infatti, “fa molto conto sull’implementazione del Recovery fund, che consente alla politica monetaria e alla politica di bilancio europee di andare mano nella mano moltiplicandone l’impatto”. Una misura, questa, che deve essere accompagnata “sia da spese efficienti che da riforme“.

Rafforzamento

Pur continuando a non parlare di “deflazione”, il Consiglio direttivo “valuterà attentamente le informazioni che arrivano, inclusa la dinamica della pandemia, la prospettiva di diffusione di vaccini e gli sviluppi sul mercato dei cambi”. Saranno le nuove macroeconomie della Bce, a dicembre, a consentire “una approfondita rivalutazione delle prospettive economiche”. Su queste, “il Consiglio direttivo ricalibrerà adeguatamente i suoi strumenti per rispondere alla situazione che si sta delineando”. Confermati, intanto, i 1.350 miliardi per gli acquisti di titoli pubblici Pepp “almeno fino a fine giugno 2021”. E, “in ogni caso fino a quando non giudicherà che la fase di crisi del coronavirus è esaurita”. Ci saranno anche i 20 miliardi al mese di acquisti tramite il rafforzamento del vecchio programma App definendoli “una attraente fonte di finanziamento per le banche a sostegno dei prestiti a famiglie e imprese”.

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