La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale nonostante le turbolenze che stanno investendo le banche, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%. Lo comunica l’Istituto centrale.
La conferenza stampa e le parole della Lagarde
La Bce non ha inserito nel comunicato sulla decisione odierna alcun riferimento alle prossime mosse. E Il mercato taglia a soli 15 punti base le sue scommesse sugli ulteriori rialzi dei tassi che la Bce farà da qui a luglio, quando dovrebbe chiudersi il ciclo rialzista avviato da Francoforte, in scia all’assenza di indicazioni su nuove strette dei tassi. Lo riferisce Bloomberg, sulla base degli indicatori del mercato monetario. La decisione della Bce di alzare i tassi è stata presa “a larga maggioranza” e sono stati contrari “3-4 componenti del board”, ha spiegato la presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa secondo cui quelli che erano contrari “volevano più tempo per monitorare la situazione”. “Abbiamo dimostrato in passato” che la Bce può “dimostrare creatività se ci fosse una crisi di liquidità, ma non la vediamo attualmente”, ha spiegato la presidente della Bce. Ed ha ribadito che le banche dell’ Eurozona sono molto più forti, grazie alle regole di Basilea 3, ai nuovi requisiti di capitale, “il settore è molto molto più forte del 2008”. Ma “abbiamo gli strumenti disponibili che siamo sempre pronti ad attivare quando e se necessario”, ha aggiunto. “Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti” in merito ai tassi, ha precisato la presidente della Bce. E le decisioni saranno prese “in base ai dati”. Per quanto riguarda invece Credit Suisse, l’esposizione delle banche europee è “limitata e non c’è concentrazione”, ha detto il vicepresidente della Bce Luis De Guindos. In ogni caso, ha spiegato, “abbiamo gli strumenti per fornire liquidità nel caso servissero”.
Le borse e la tenuta dei mercati
I mercati europei reggono l’urto della decisione della Bce, che ha confermato il rialzo di 50 punti base nonostante le turbolenze che stanno scuotendo i mercati e la crisi del Credit Suisse. Milano cede lo 0,16%, Parigi sale dello 0,38% e Londra dello 0,05%. Gli investitori
guardano al fatto che Francoforte ha tolto ogni accenno a futuri rialzi dei tassi. I rendimenti dei titoli di Stato hanno così virato in calo, con quello del Btp che scende sotto il 4,1%, a 4,07%, mentre lo spread resta attorno a 195 punti base. In calo anche l’euro, che scambia a 1,057 con il dollaro mentre anche il comparto bancario europeo soffre, con l’indice Stoxx di settore che cede l’1%. Nella nota sul rialzo dei tassi, il consiglio direttivo ha spiegato che “segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto
a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”. Secondo l’Eurotower, “il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità”. In ogni caso l’istituto centrale fa sapere di disporre “di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria.
Fonte Ansa