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Attacco aereo su Gaza: “Colpito l’ospedale al-Shifa”

Il viceministro della Sanità di Hamas denuncia la distruzione di un edificio del maggior ospedale di Gaza City. E l'Onu: "Distrutta una nostra sede, numero significativo di morti"

Un nuovo raid su Gaza City avrebbe distrutto un edificio dell’ospedale al-Shifa, il maggiore della città. Lo ha riferito il viceministro della Sanità di Hamas. L’Onu, inoltre, denuncia il bombardamento della sua sede in loco, dove trovavano posto numerosi sfollati.

Hamas: “Bombe su al-Shifa”

Il viceministro della Sanità di Hamas ha affermato che un attacco israeliano ha distrutto un edificio dell’ospedale Shifa di Gaza. “L’edificio a due piani del reparto di malattie cardiache è stato completamente distrutto da un attacco aereo”, ha detto all’agenzia di stampa Afp il viceministro della Sanità, Youssef Abou Rich, attribuendo la responsabilità dell’attacco all’esercito israeliano. La Afp non è stata in grado di confermare l’attacco sul posto, ma almeno un testimone presente nell’ospedale ha confermato l’attacco ed i relativi danni.

Israele assicura corridoio umanitario

Anche oggi l’esercito israeliano ha assicurato un corridoio umanitario di 7 ore (fino alle 16:00 locali. le 15:00 in Italia) per la popolazione palestinese che da nord vuole trasferirsi a sud della Striscia. Lo ha detto su X in arabo il portavoce militare Avichai Adraee. La via interessata è quella di Salah ad Din. Adraee ha aggiunto che ci sarà un corridoio sicuro dall’ospedale Shifa a Gaza City per chi voglia raggiungere Salah ad Din e sarà assicurata una pausa “tattica” nelle operazioni militari (fino alle 14:00 ora locale) sul campo profughi di Jabalya nel nord della Striscia e nel vicino quartiere di Izbat Malien.

L’Onu: “Bombardata sede di Gaza City”

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) ha annunciato “un numero significativo di morti e feriti” in un “bombardamento” della sua sede a Gaza City, evacuata dai suoi dipendenti e ora occupata da centinaia di sfollati palestinesi. “La tragedia in corso dei civili morti e feriti intrappolati in questo conflitto deve finire – ha dichiarato l’Undp in un comunicato -. I civili, le infrastrutture civili e l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite devono essere rispettati e protetti in ogni momento”.

Fonte: Ansa

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