Astrazeneca: atteso parere del Cts sulla somministrazione ai giovani

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Si starebbe trovando una convergenza tra gli esperti del Comitato tecnico scientifico (Cts) sul raccomandare la somministrazione del vaccino anglo-svedese Astrazeneca per chi ha più di 60 anni, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha reso noto che la percentuali di segnalazioni di effetti gravi, su un totale di oltre 32 milioni di dosi di vaccino somministrate, è del 10%.

In Senato il ministro della Salute Roberto Speranza ha risposto alle interrogazioni parlamentari in merito agli Open day vaccinali organizzati da alcune Regioni e ha ricordato che il suo ministero, proprio in base a un parere espresso dal Cts, “ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca agli over-60 e Aifa ha ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole all’aumento dell’età”.

In Liguria è deceduta una ragazza di 18 anni, ricoverata da domenica scorsa all’ospedale San Martino di Genova per un caso di trombosi. Lo scorso 25 maggio alla giovane era stata somministrata una dose di vaccino Astrazeneca. Scrive l’Ansa che i genitori avrebbero autorizzato l’espianto degli organi.

Il parere

Il Comitato tecnico scientifico, il cu parere sull’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca per i giovani dai 18 anni è atteso in questo, dovrebbe tenere considererà le indicazioni in merito già date dal ministero della Salute e dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa, cioè che per questo immunizzante si raccomanda un uso preferenziale per i soggetti over-60. Lo scrive Ansa.

Riporta Ansa che nel quinto Rapporto di Farmacovigilanza dell’Aifa, i dati indicano che le segnalazioni di eventi sono 66.258 su un totale di 32.429.611 di dosi di vaccino anti-Covid somministrate, con un tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi. Di queste, continua il rapporto, il 90% per eventi non gravi, quali dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari, e il 10% gravi.

La riflessione

“La notizia della morte della ragazza è un dolore per tutti noi, per il Paese, esprimo cordoglio per la famiglia. Il vaccino di AstraZeneca è noto che può dare quei fenomeni di trombosi in sede inusuale associati a un abbassamento delle piastrine. Proprio per questa ragione era già stata espressa una raccomandazione per un uso preferenziale nei soggetti oltre i 60 anni di età, perché lì il rapporto tra i benefici ed eventuali rischi era particolarmente favorevole“, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Cts. Lo riporta LaPresse. “È chiaro che adesso lo scenario epidemiologico del Paese è cambiato perché fortunatamente, grazie soprattutto alle vaccinazioni siamo in una fase assai più favorevole. E quindi come già era stato sottolineato la valutazione del rapporto per le differenti fasce di età è anche condizionata dallo scenario epidemiologico. Si è aperta questa riflessione all’interno del Cts, anche confrontandoci con l’Aifa, nelle prossime ore, probabilmente domani, arriveremo a un parere che verrà opportunamente diffuso. Nessuno deve dubitare che vengano minimamente sottovalutati i segnali di allerta rispetto ai profili di sicurezza. Si tiene conto di tutte le variabili”, ha aggiunto.

Cosa fanno le Regioni

Scrive Ansa che il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha ricordato che non sono stati organizzati “Astra-day” dedicati ai giovani, mentre Luca Zaia, presidente del Veneto, ha rivendicato la scelta della sua regione di non somministrare più i vaccini a vettore virale, cioè Astrazeneca e Johnson & Johnson, sotto i 60 anni. “Noi non abbiamo mai fatto “Vax Day” dedicati ai giovani, quindi il problema per noi non si è posto”, ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Noi seguiamo le indicazioni e dato che le indicazioni suggeriscono di non utilizzare AstraZeneca sotto una certa età noi non lo utilizziamo”. Neppure la Sardegna ha utilizzato il vaccino anglo-svedese al di fuori delle fasce d’età previste, nemmeno in occasione degli “Astra day” che sono stati dedicati, nell’isola, alla somministrazione di seconde dosi per il personale scolastico che sarà impegnato negli esami di maturità.

La Sicilia sospende in via precauzionale il vaccino AstraZeneca agli under 60, scrive Italpress. La decisione è contenuta in una circolare a firma di Mario La Rocca, dirigente generale ad interim del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico. La sospensione è in atto in attesa che si esprima il Cts nazionale

Il cordoglio per Camilla

Scrive Agi che è deceduta in ospedale la ragazza genovese di 18 anni ricoverata per una trombosi del seno cavernoso. Lo conferma l’ospedale Policlinico San Martino di Genova, dove la giovane era ricoverata nel reparto di Rianimazione. “La Direzione e tutto il personale del Policlinico si stringono attorno ai familiari, che abbiamo potuto apprezzare in questi tristi giorni per l’umanità e la disponibilità palesate nei confronti dei nostri professionisti”, dichiara la direzione sanitaria del nosocomio. La giovane lo scorso 25 maggio aveva ricevuto una dose di Astrazeneca. Hanno autorizzato l’espianto degli organi i genitori di Camilla, scrive Ansa, Secondo quanto si apprende sono cinque le persone che beneficeranno degli organi di Canepa.

“L’amministrazione comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi”, ha scritto su Facebook la sindaca di Sestri Levante, Valentina Ghio, concludendolo con “Riposa in pace, Camilla”.

Le reazioni degli esperti

Sentito dall’agenzia LaPresse sulla vicenda di Camilla, il microbiologo Andrea Crisanti ha risposto: “L’unico commento che ho da fare è che sono sorpreso del fatto che, dopo le raccomandazioni che erano state date di fare il vaccino”, AstraZeneca, “a quelli che avevano più di 60 anni, improvvisamente si fanno queste iniziative” di open day “che sono poi di fatto in contrasto con le indicazioni”. “Mi chiedo”, ha continuato il professore, “ma c’è una regola in questo Paese o no? C’era stata la comunicazione chiara. Perché i vaccini sopra i 60 anni, AstraZeneca, sono stati distribuiti ai giovani, sapendo che c’era questo rischio quando c’è a disposizione un’alternativa che è Pfizer?”.

Chiede chiarezza Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino, con un post su Facebook: “Sul vaccino AstraZeneca e in generali sui vaccini a vettore virale serve una posizione chiara e definitiva di Aifa e del Cts. Si decida da domani se il vaccino AstraZeneca non si deve più usare e ci si attrezzi per fare solo vaccini a mRna. Non serve limitarlo ad alcune età, a questo punto andrebbe stoppato in tutte le età chiedendo scusa agli italiani per la comunicazione errata e antiscientifica su questo vaccino. Si punti quindi unicamente sui vaccini di Pfizer, Moderna e poi su CureVac. Ma deve essere una scelta politica“.

Il question time di Speranza

Il ministro della Salute Speranza, scrive Italpress , ha risposto alle interrogazioni parlamentari durante il question time al Senato: “Il Comitato per la valutazione del rischio in farmacovigilanza dell’Agenzia europea dei medicinali ha rivelato un primo segnale relativo ad eventi tromboembolici a seguito di vaccinazione con AstraZeneca nel mese di marzo 2021, concludendo comunque che i benefici del vaccino restassero complessivamente superiori ai rischi e che gli eventi trombotici venosi in sedi inusuali associati a livelli bassi di piastrine dovessero essere elencati come effetti indesiderati molto rari. L’Ema ha inoltre raccomandato che l’uso di AstraZeneca durante le campagne di vaccinazione a livello nazionale tenesse conto della situazione pandemica e della disponibilità dei vaccini nelle singole Nazioni”.

Ha poi continuato il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa, riporta Italpress: “Ciò premesso, il 7 aprile 2021 il Ministero della Salute, mediante una circolare oggi vigente, facendo proprio il parere espresso dal Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco ha raccomandato un uso preferenziale di questo vaccino nelle persone di età superiore a sessanta anni, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell’elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate”.

“A fine aprile, su richiesta della Commissione europea, l’Ema ha concluso un’ulteriore valutazione analizzando i benefici e i rischi del vaccino nelle diverse fasce di età e in diversi scenari epidemiologici, alla luce dei tassi di infezione mensili”, ha proseguito Speranza, scrive ancora Italpress.

“L’esito ha dimostrato che i benefici della vaccinazione aumentano con l’aumento dell’età e del livello di circolazione del virus. Tali dati sono stati ulteriormente valutati dall’Aifa ed è stato ribadito che il profilo beneficio-rischio risulta progressivamente più favorevole all’aumentare dell’età. L’effetto è tanto più marcato in una condizione di diminuita incidenza dell’infezione in quanto vengono a ridursi i rischi di malattia grave Covid-19″.

Il ministro ha concluso, riferisce Italpress: “Voglio ricordare che l’Italia è passata nelle ultime settimane da un livello di circolazione alto ad uno medio ed ora è ad uno basso. Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del CTS. Ricordo però che i vaccini sono la vera arma di cui disponiamo per chiudere questa stagione così difficile e che tutti quelli approvati da Ema e Aifa sono sicuri ed efficaci. La campagna di vaccinazione nel nostro Paese ha superato le 40 milioni di dosi somministrate; è un risultato molto incoraggiante che sta producendo un esito positivo sia in termini di riduzione dei contagi che in termini di riduzione della mortalità e della pressione sui nostri servizi sanitari”.

 

Lorenzo Cipolla: