“Cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo”. Nella Festa dell’Assunzione di Maria, una preghiera affinché possa essere percorsa la via della conciliazione. Papa Francesco prega per l’Afghanistan, ancora una volta falcidiato da lotte endogene che mettono a rischio l’incolumità dei civili. L’avanzata dei talebani è ormai giunta nella capitale Kabul, ponendo quasi definitivamente fine al governo Ghani. Un quadro drammatico, che ha visto la fuga di migliaia di civili e l’evacuazione delle ambasciate. Secondo il Papa, solo attraverso la via del dialogo “la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco”.
L’Angelus del Papa
Il Papa si affaccia dalla finestra su un’assolata Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus nella Solennità dell’Assunzione di Maria. Una giornata contraddistinta da una liturgia nella quale campeggia il Magnificat. Un canto di lode che “è come una ‘fotografia’ della Madre di Dio. Maria ‘esulta in Dio, perché ha guardato l’umiltà della sua serva’”. Come spiega il Santo Padre, è l’umiltà il segreto di Maria, che ” ha attirato lo sguardo di Dio su di lei. L’occhio umano ricerca sempre la grandezza e si lascia abbagliare da ciò che è appariscente. Dio, invece, non guarda l’apparenza, Dio guarda il cuore”. Ed è “incantato dall’umiltà”. Anzi, ne è “innamorato”. Dio “innalza chi si abbassa, chi serve. Maria, infatti, a sé stessa non attribuisce altro che il ‘titolo’ di serva: è ‘la serva del Signore'”.
“Come sto a umiltà?”
Ecco perché, spiega il Papa, oggi bisogna chiederci se il nostro cuore possiede la giusta umiltà. “Cerco di essere riconosciuto dagli altri, di affermarmi ed esser lodato oppure penso a servire?”. Un quesito importante: “Come sto a umiltà?”. Maria conquista i cieli per prima perché “il segreto del suo successo sta proprio nel riconoscersi piccola, nel riconoscersi bisognosa. Con Dio, solo chi si riconosce un nulla è in grado di ricevere il tutto. Solo chi si svuota di sé viene riempito da Lui. E Maria è la ‘piena di grazia’ proprio per la sua umiltà”. Ed è bello, ricorda il Pontefice, “pensare che la creatura più umile e alta della storia, la prima a conquistare i cieli con tutta sé stessa, in anima e corpo, trascorse la vita per lo più tra le mura domestiche, nell’ordinarietà, nell’umiltà”.
E’ un messaggio di speranza per ognuno di noi. “Maria ti ricorda oggi che Dio chiama anche te a questo destino di gloria. Non sono belle parole, è la verità. Non è un lieto fine creato ad arte, una pia illusione o una falsa consolazione. No, è la pura realtà, viva e vera come la Madonna assunta in Cielo”.