Roberto Peci, fratello del primo collaboratore di giustizia ex BR Patrizio, viene assassinato con 11 colpi di pistola. Il corpo fu ritrovato vicino l’ippodromo delle Capannelle, in un casolare abbandonato nella campagna romana, in via Fosso dello Statuario.
L’Infame e suo fratello è un documentario di Luigi Maria Perotti che racconta la fine delle Brigate Rosse attraverso la storia dei fratelli Patrizio e Roberto Peci ©k
Il sequestro di Roberto Peci avvenne il 10 giugno 1981 a San Benedetto del Tronto da un commando di quattro terroristi, in seguito al pentimento del fratello Patrizio, esponente di spicco dell’organizzazione terroristica.
Peci fu accusato di tradimento e delazione, conseguenza dell’arresto e del pentimento del fratello Patrizio. Nei 55 giorni di prigionia fu spesso sottoposto a interrogatorio dai suoi sequestratori, capeggiati da Giovanni Senzani.
La durata della sua prigionia (55 giorni) e le modalità della sua esecuzione (11 colpi di mitra), coincidono con quelle subite dall’onorevole Aldo Moro. Anche lui fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio 1978, sempre con 11 colpi di mitra.
L’omicidio di Roberto Peci, fratello di Patrizio primo pentito delle BR, fu deciso dall’ala movimentista delle Brigate Rosse, guidata da Giovanni Senzani, molto probabilmente, per “una feroce vendetta trasversale, dietro la quale si intravedeva un messaggio a tacere sui misteri del caso Moro, rivolto agli altri brigatisti arrestati e divenuti collaboratori di giustizia”.