Dopo il calo del mese di ottobre, la bolletta del gas torna a salire a novembre per le famiglie nel cosiddetto mercato tutelato, con i prezzi fissati dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). In termini di effetti finali, fa sapere Arera, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno – tra l’1 dicembre 2021 e il 30 novembre 2022 – nel “servizio di maggior tutela” è di circa 1.740 euro, pari a un aumento del 63,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Mercato tutelato
Cresce la bolletta gas per le famiglie che preferiscono il “servizio di maggior tutela” con i prezzi fissati dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera): il cosiddetto mercato tutelato. Secondo le comunicazioni dell’Arera, dopo il calo del mese di ottobre (-12,9%), in base all’andamento del mercato all’ingrosso italiano per la famiglia tipo, a novembre si registra una crescita del +13,7% rispetto ad ottobre. Il prezzo della materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela è quindi fissato in 91,2 euro al Megawattora, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso. In termini di effetti finali – fa sapere l’Arera – la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno (tra il 1° dicembre 2021 e il 30 novembre 2022) nel cosiddetto mercato tutelato è di circa 1.740 euro, pari a un aumento del 63,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° dicembre 2020 – 30 novembre 2021).
Mercato libero
Aumento sensibile ma, secondo quanto fa notare l’Unione dei Cosumatori, decisamente meno impattante degli aumenti registrati nelle bollette del gas del mercato libero. Qui l’aumento solo da gennaio a ottobre 2022 è stato del 130,6%. Cresce anche il prezzo della benzina e del diesel in seguito al taglio della riduzione delle accise scattato il primo dicembre. Come si sperava, l’aumento dei carburanti alla pompa non ha avuto l’impennata paventata perché le compagnie petrolifere hanno in parte assorbito l’aumento di 12 centesimi a litro delle accise. Infatti dai 1,644 euro al litro del 30 novembre il prezzo medio della benzina è salito di soli 5 centesimi e si è attestato – secondo i dati del Quotidiano Energia – a 1,696 euro. Nei prossimi giorni si vedrà come si comporteranno le compagnie, tenuto conto anche delle diverse variabili che incidono sul mercato dei prodotti energetici, non ultimo l’andamento delle temperature del prossimo inverno.
Il prezzo del gas
Oggi il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam ha preso la linea discendente e dopo essere passato sotto i 130 euro al megawattora ha chiuso la giornata di scambi a 135 euro al megawattora, ovvero in calo di 2,65 euro. A favorire l’andamento un aumento dei flussi di Gnl, le temperature invernali abbastanza miti da permettere di dover ricorrere meno agli stoccaggi e infine l’auspicio di un prossimo accordo europeo sul price cap. In flessione anche il prezzo del greggio, con il Wti vicino agli 81 dollari al barile mentre il Brent sotto gli 87 dollari.
Le proposte
Intanto le diplomazie europee si sono concentrate per raggiungere un accordo sul tetto al prezzo del gas in Europa o se non proprio un tetto, almeno un meccanismo comune di controllo delle speculazioni con indici variabili, in vista del Consiglio Affari Energia straordinario del 13 dicembre. Al momento ci sono in campo diverse opzioni. Sul tavolo, sarebbe in arrivo una proposta di compromesso della presidenza ceca che pone il tetto all’indice Ttf di Amsterdam a 264 euro. Un’altra proposta è il paper sul quale stanno lavorando Italia, Grecia, Polonia, Belgio e Slovacchia che mette sul tavolo due opzioni: un tetto fisso a 160 euro e un price cap dinamico. Ma la strada per un punto di accordo sembra ancora lontana, secondo il ministro dell’ambiente italiano Gilberto Pichetto “si può anche non arrivare a una soluzione”.
Il tetto sul petrolio
Invece, a sorpresa, a pochi giorni dall’entrata in vigore dell’embargo al petrolio russo via mare, l’Unione europea avrebbe raggiunto un accordo sul tetto al petrolio. La presidenza ceca ha fatto sapere via tweet che il tetto è stato fissato a 60 dollari al barile. La Polonia, che spingeva per un tetto più basso, ha ritirato la sua obiezione alla proposta europea. Gli Stati Uniti hanno accolto positivamente il price cap che – ha detto il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby – “aiuterà a limitare la capacità della macchina da guerra di Putin” in Ucraina. “L’accordo, coordinato con il G7 e altri partner, ridurrà in modo significativo le entrate della Russia, ci aiuterà a stabilizzare i prezzi globali dell’energia, a beneficio delle economie emergenti di tutto il mondo, e sarà regolabile nel tempo così da poter reagire agli sviluppi di mercato”, ha fatto eco la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Fonte Ansa