Se, fino a qualche giorno fa, gli analisti internazionali auspicavano una coalizione che vedesse insieme Arabia Saudita e Iran contro l’Isis, accanto all’alleanza degli Stati occidentali, nelle ultime ore il sogno si è tragicamente infranto. Cresce, infatti, la tensione in Medio Oriente, dopo la decisione dell’Arabia Saudita, ieri, di interrompere i rapporti diplomatici con l’Iran e sospendere tutti i collegamenti.
Dopo l’Arabia Saudita, anche il Bahrain e il Sudan hanno rotto i rapporti diplomatici con Teheran, accusato di fomentare le tensioni fra la maggioranza sciita e il governo sunnita del Paese. La decisione segue di un giorno la scelta di Riyadh di eseguire la condanna a morte del dignitario sciita Nimr al-Nimr. L’esecuzione aveva provocato manifestazioni e assalti all’Ambasciata saudita a Teheran e al Consolato a Mashad e scontri con la polizia anche in altri Paesi islamici.
Anche gli Emirati Arabi uniti hanno richiamato il loro ambasciatore da Teheran e ridotto le relazioni diplomatiche alle questioni di affari.
Ieri, nel Bahrain, le forze dell’Ordine si sono scontrate con centinaia di manifestanti in molti quartieri sciiti della capitale, tra i quali Jidhafs, Sitra, Duraz e Bilad al-Qadeem. In Libano, il capo degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha pronunciato un duro discorso contro l’Arabia Saudita. “L’esecuzione di sheikh Nimr al-Nimr – ha detto – rivela al mondo il vero volto dell’Arabia Saudita: criminale e terrorista”. Nasrallah ha dichiarato che “Daesh (lo Stato islamico) e la casa dei Saud sono sostenitori della stessa scuola di pensiero, degli stessi libri e delle stesse pratiche”. In Iraq, a Hilla, a sud di Baghdad, sono state fatte esplodere con le bombe tre moschee sunnite. In Pakistan, in manifestazioni di piazza si è chiesto di rompere i rapporti diplomatici con l’Arabia Saudita.
Per placare gli animi, il presidente dell’Iran, Hassan Rouhani, pur condannando l’esecuzione come “contraria all’Islam”, ha definito “totalmente ingiustificabile” l’attacco all’ambasciata dell’Arabia a Teheran. “Non ho dubbi – ha dichiarato – che il governo saudita abbia danneggiato la sua immagine, ancor più di prima, tra le nazioni del mondo, e in particolare islamiche. Ma, il popolo iraniano non deve permettere ad alcuni criminali di usare questo per eseguire azioni illegali che danneggiano la dignità del governo della Repubblica islamica dell’Iran”.
Vladimir Putin si è offerto per una mediazione. L’Arabia Saudita è, invece, un partner storico degli Stati Uniti d’America, che, però, hanno anche firmato l’accordo nucleare Usa- Iran. La situazione è tutta ancora in evoluzione.