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L’anno del record di nidi di tartarughe marine in Italia

Dopo un leggero rallentamento, lungo le spiagge italiane ne sono stati trovati 293, il doppio dei 146 del 2022

Un vero e proprio esercito di baby tartarughe Caretta caretta sbarcherà nel Mediterraneo nelle prossime settimane, andando ad arricchirne il patrimonio di biodiversità.

Record

Il periodo di deposizione delle uova terminerà tra circa un mese ed è già stato raggiunto il record di sempre di nidi in Italia: ne sono stati trovati 293 – il doppio del 2022 (146) e più dei 240 del 2021 – e messi in sicurezza lungo le spiagge dello Stivale. Un record destinato ad aumentare stima Legambiente i cui volontari, assieme ai Tartawatcher di altre organizzazioni, monitorano e sorvegliano i nidi nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest. Il cambiamento climatico e il surriscaldamento delle acque stanno spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine verso il Mediterraneo occidentale, tra i bacini che si stanno scaldando più velocemente sul pianeta, spiega la ong ambientalista che coordina il progetto nel dare la notizia dopo aver elaborato i dati di Tartapedia.it, che accoglie le segnalazioni di associazioni impegnate sul territorio.

Dove

Il maggior numero di nidi in Italia è stato trovato in Sicilia (105), seguita da Calabria (86) e Campania (43). Nel Sud sono stati scoperti 24 nidi in Puglia e 2 in Basilicata mentre la Sardegna si attesta a quota 8. Il Centro-Nord sta restituendo numeri alti rispetto alle scorse stagioni, dice Legambiente: Toscana (12), Lazio (11), Abruzzo (1), Emilia-Romagna (1).

Il boom

Un vero e proprio boom di uova deposte da mamma tartaruga quest’anno lungo le coste del Mediterraneo. In Francia, dalla Costa Azzurra, alla Provenza alla regione Occitania sono stati segnalati 7 nidi a fronte di solo uno nel 2022 mentre il litorale spagnolo, in particolare l’area di Valencia, Maiorca e l’isola di Ibiza, dove il record massimo di nidi era fermo a quota 11 e l’anno scorso ne aveva mostrati due, finora ne ha totalizzati 22.

Cambiamento climatico

Sandra Hochschied, ricercatrice della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e responsabile scientifico del progetto Life Turtlenest spiega che “dopo un leggero rallentamento” dello scorso anno in tutto il Mediterraneo, “questa estate è ripresa decisa la corsa delle tartarughe marine verso latitudini più settentrionali spinta dal cambiamento climatico che ha causato un significativo aumento della temperatura rendendo adatti alla deposizione ambienti che solo qualche anno fa erano troppo freddi per questi splendidi rettili”.

Sensibilizzazione e informazione

Legambiente sottolinea l’importanza della sensibilizzazione e informazione verso bagnanti e gestori balneari e le azioni dei Comuni per la conservazione delle Caretta caretta, importanti anche dal punto di vista socio economico visto che molte località stanno costruendo la loro identità intorno alla presenza della tartaruga marina.

Fonte Ansa

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