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L’ammissione di Díaz-Canel: “A Cuba corruzione ed evasione fiscale”

Il primo presidente dell’isola caraibica dopo i 40 anni dei due fratelli Castro ha riconosciuto la mancanza di controllo e di attenzione: “I settori pubblico e privato hanno responsabilità”

Il primo capo di Stato cubano dopo i 40 anni di potere dei due fratelli Castro, più a lungo Fidel, meno tempo Raul, Miguel Díaz-Canel, ha ammesso che sull’isola caraibica si registrano casi di “corruzione” e di “elevata evasione fiscale”, sia nel settore statale sia in quello privato, promettendo poi di “mettere ordine nel Paese”.

Mancanza di controllo

“La prima cosa che dobbiamo riconoscere è che c’è stata una mancanza di controllo e di attenzione, ed è per questo che tali problemi si sono accumulati”, ha detto il capo dello Stato durante una riunione precedente alla sessione del Parlamento, che avrà luogo a partire da oggi.

Deficit ed evasione

“C’è un deficit di bilancio, c’è un’elevata evasione fiscale, c’è una distorsione dei prezzi“, ha sottolineato Díaz-Canel, secondo cui nella nazione sono presenti anche “inflazione, corruzione e aumento della criminalità“. “I settori non statale e statale hanno entrambi delle responsabilità davanti alla società”, ha concluso il presidente, in carica dal 2019.

Fonte Ansa

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