In occasione degli ottant’anni dalla nascita dell’Amci, il presidente Filippo Maria Boscia ripercorre il cammino compiuto dall’associazione. Un lungo percorso fatto sempre da scelte concrete che hanno messo al centro l’amore, la spiritualità e l’amicizia. Anche in questi ultimi anni, dominati da un tecnicismo esasperato, l’associazione risponde con i valori religiosi e morali, la più alta espressione di amore nel cristianesimo
Una storia i tra storia, medicina ed etica
Dopo 80 anni l’associazione medici cattolici italiani (Amci) “continua oggi con coerenza e con determinazione il suo corso, in percorsi sinodali, in stretta fedeltà al Vangelo e in convinta adesione al Magistero della Chiesa”. Lo ha detto Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dell’associazione, nel suo intervento al convegno “I medici cattolici da 80 anni profeticamente impegnati tra storia, medicina ed etica”, che si è svolto ieri pomeriggio presso il Senato (Sala Capitolare – Chiostro del Convento di Santa Maria sopra la Minerva) in occasione dell’80° di fondazione dell’Amci.
Boscia: “Difendere l’esistenza di tutti”
L’associazione, ha proseguito Boscia ripercorrendone il cammino compiuto fino ad oggi, “ha sostenuto sempre scelte concrete guidate dall’amore, dalla spiritualità, dall’amicizia: in un momento di tecnicismo esasperato, cioè in un’era dominata dalla tecnica, ha riproposto i valori religiosi e morali, sottolineando che questi valori trovano la più alta espressione nel cristianesimo”. “Con coraggio anche se con fatica – ha sottolineato il presidente -, dopo 80 anni andiamo avanti per aprirci alla positiva visione dell’esistenza, in difesa dell’esistenza di tutti, per scrivere una storia nuova non di guerra, ma di pace, di ripristino di relazioni, di fraternità e convivenza in Cristo”.
Un ritorno al bene comune
Con lo sguardo all’attualità, Boscia ha affermato: “Occorre smetterla con le guerre, occorre guarire da tutte quelle guerre che sono fuori di noi ma anche dentro di noi e smetterla anche con quelle guerre che in tanti combattono dentro loro stessi e che colpiscono anche lontano da loro, ben oltre le barricate”. Secondo il presidente, l’Amci “appartiene alla Polis nel senso più alto del termine e ha il compito di promuovere il bene comune e di agevolare ogni ritorno alla civiltà della pace; può e deve vivere la Polis e può farlo bene se assume in sé la missione di promuovere innanzitutto carità, giustizia, fraternità, solidarietà, sussidiarietà, modelli nuovi di libertà sociale alla ricerca di un nuovo senso civico”. In questo senso, ha concluso, “l’Amci richiama tutti alla responsabilità civile e nei tempi difficili che attraversiamo, chiede a tutti di interpretare sempre l’insegnamento evangelico della pace, della fraternità, della solidarietà e della sussidiarietà”.
Questa mattina, dopo una visita della basilica di San Giovanni in Laterano, coordinata da mons. Mauro Cozzoli, canonico della basilica papale, il card. Edoardo Menichelli, assistente nazionale Amci, presiederà alle 11 la messa presso l’Altare della Cattedra.
Fonte: Angesir