Aldo Moro, 42 anni fa il delitto. Mattarella: “Prosegua la ricerca della verità”

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“Ricordare è un dovere. Ricordare le strategie e le trame ordite per destabilizzare l’assetto costituzionale, le complicità e le deviazioni di soggetti infedeli negli apparati dello Stato, le debolezze di coloro che tardarono a prendere le distanze dalle degenerazioni ideologiche e dall’espandersi del clima di violenza”. Sono parole granitiche quelle del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’avviersario dell’uccisione di Aldo Moro. Un delitto che, a distanza di 42 anni, resta una delle ferite più dolorose nella storia del nostro Paese. Uno squarcio nella coscienza dell’Italia, che non ha ancora visto diradarsi tutte le sue nubi: “E’ giusto ricordare il coraggio di chi non si è piegato – ha detto il Capo dello Stato -, di chi ha continuato a difendere la libertà conquistata, il diritto e la legalità, le istituzioni che presidiano la vita democratica. Il terrorismo è stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti, e grazie all’unità che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori più profondi della propria civiltà. La storia ci ha dimostrato che l’unità e la coesione degli italiani sono gli strumenti più efficaci di fronte ai pericoli più gravi”.

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Una tragica sequela

Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, ha spiegato Mattarella, “il Parlamento italiano ha voluto dedicare alle vittime del terrorismo, la Repubblica si inchina davanti alle vite spezzate dal fanatismo politico, dalle violenze di gruppi brigatisti e neofascisti, dagli assalti eversivi alle istituzioni democratiche e alla convivenza civile”. Questo perché, ha ricordato il Presidente, “tragicamente lunga è la sequela delle persone uccise negli anni di piombo: servitori dello Stato, donne e uomini eletti a simbolo di funzioni pubbliche, cittadini impegnati nella vita sociale, testimoni coerenti che non hanno ceduto al ricatto. Il legame della memoria rinnova e rafforza il sentimento di solidarietà con i familiari, ma richiama anche un impegno che vale per l’intera comunità”.

Un punto di non ritorno

Un periodo di oscurità gli Anni di piombo, che ancora oggi ci interroga sulla deriva assunta dal nostro Paese nel momento in cui avrebbe dovuto raccogliere i frutti del proprio sacrificio. L’omicidio di Aldo Moro fu uno dei punti di non ritorno. Un delitto controverso, brutale, che segnò di fatto la fine di un’epoca, gettando un’ombra sull’Italia contemporanea che anche nel 2020 si fatica a sfuggire: “Nel tempo sono state accertate responsabilità dirette e indirette – ha detto Mattarella -. Gli autori dei delitti sono stati sottoposti a processi e condanne. Ma non ovunque è stata fatta piena luce. La verità resta un diritto, oltre che un dovere per le istituzioni. Terrorismo ed eversione sono stati battuti con gli strumenti della democrazia e della Costituzione: la ricerca della verità, dunque, deve continuare laddove persistono lacune e punti oscuri”.

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