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Al via i test di medicina ed è polemica per il numero chiuso

Quest'anno sono circa 13 mila i posti per coloro che vogliono accedere alla facoltà di medicina. In totale sono 66 mila i candidati

zAl via oggi i test per l’accesso alla facoltà di Medicina. I posti disponibili per quest’anno ammontano in tutto a 13.072. A iscriversi alla prova sono stati in tutto 66.638, circa duemila candidati in meno rispetto all’anno scorso.

“Un grande in bocca al lupo a tutte le ragazze e i ragazzi che questa mattina compiono il primo passo verso la facoltà di Medicina. Siete il futuro del nostro bene più prezioso, il Servizio Sanitario Nazionale”. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione, oggi, del via al test di ingresso per 66.000 studenti in tutta Italia.

Un grande in bocca al lupo a tutte le ragazze e i ragazzi che questa mattina compiono il primo passo verso la facoltà di medicina. Siete il futuro del nostro bene più prezioso, il Servizio Sanitario Nazionale.

Pubblicato da Roberto Speranza su Mercoledì 2 settembre 2020

 

“C’è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dall’università stessa con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c’è un’organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti”, ha assicurato ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, alla vigilia dei test.

Le critiche degli studenti per il numero limitato a medicina

Critici gli studenti. “E’ inaccettabile – afferma Camilla Guarino di Link Coordinamento Universitario – che venga fatta questa selezione per diventare medico, quando il nostro Servizio Sanitario Nazionale è ancora in grave emergenza per carenza di organico con la pandemia ancora in corso. Le misure miopi intraprese durante il lockdown sono emblematiche: in varie regioni d’Italia sono stati chiamati in servizio medici in pensione, medici militari oppure anche medici neolaureati senza un’adeguata formazione. Siamo contro ogni barriera di accesso”.

“É inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi” – dice anche Alessandro Personè – dell’ Esecutivo nazionale dell’Unione degli studenti – i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari”.

Protesta contro il numero chiuso

Primo giorno dei test di medicina, a Torino, e davanti agli ingressi di Lingotto va in scena la protesta degli studenti del Fronte della Gioventù Comunista, arrivati con uno striscione con la scritta ‘La pandemia lo ha dimostrato, il numero chiuso va abrogato’. Sono 66.000 i candidati per 13.000 posti in facoltà. “Il governo crede davvero che aggiungendo 5.000 posti solo per quest’anno, si risolverà il problema di un sistema sanitario al collasso?”, chiede in una nota Ivan Boine, segretario provinciale del Fgc. “Da tempo si denuncia la mancanza di almeno 50 mila infermieri e di decine di migliaia di medici – aggiunge Boine -. Vediamo operare tagli sistematici e attuare misure in sostegno alle cliniche private che lucrano sulla salute e di fronte al virus hanno fatto finta di niente. Proprio il numero chiuso per la facoltà di medicina è una di quelle misure che hanno distrutto la sanità pubblica”.

A Napoli 4508 aspiranti medici

Sono 4508 i ragazzi che, oggi a Napoli, tenteranno il test per l’accesso alla facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università Federico II di Napoli. I posti a disposizione sono 557 per Medicina, 60 per la Facoltà di Odontoiatria e protesi dentaria. Anche quest’anno, i test si svolgono nella sede di Monte Sant’Angelo, nel quartiere di Fuorigrotta. I ragazzi, convocati dalle 8.00, sono tenuti a portare con sé una autocertificazione relativa alla mancanza di sintomi da Covid-19 e indossare la mascherina per tutto il tempo che resteranno all’interno degli edifici dell’università. Agli ingressi delle aule, sono numerose le colonnine con il gel igienizzante per le mani. Infine, una volta in aula, tra i ragazzi viene fatto rispettare il distanziamento fisico.

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