Aiuto alimentare, tre milioni di persone in difficoltà

Aumentano, salendo a quasi tre milioni, in Italia le persone che si trovano in difficoltà per avere un pasto e devono chiedere aiuto per mangiare. Un quinto del totale degli assistiti sono giovani e adolescenti, salgono inoltre le richieste di aiuto da parte delle famiglie con figli. “Sono state 85mila in più le richieste ricevute dall’inizio dell’anno”, così il presidente della Fondazione Banco alimentare Onlus Giovanni Bruno, “che hanno fatto salire a 1,7 milioni le persone che aiutiamo”. Approvata nella legge di bilancio la sperimentazione del reddito alimentare per chi vive in povertà assoluta.

L’aumento

Sono, infatti, quasi tre milioni coloro che chiedono aiuto per mangiare beneficiando della consegna di pacchi alimentari o delle mense di carità diffuse lungo tutta la Penisola. Toccati dalle difficoltà anche 600mila giovani e bambini under 15, praticamente 1/5 del totale degli assistiti, ai quali si aggiungono 337 mila anziani sopra i 65 anni, e 687mila migranti stranieri. Un’emergenza testimoniata anche attraverso l’impegno della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Da inizio anno, rileva il presidente, Giovanni Bruno, “sono state 85.000 in più le richieste ricevute dalle 7.600 strutture caritative che sosteniamo in tutta Italia: si tratta di un aumento consistente di richieste che ha fatto salire a 1.750.000 le persone che aiutiamo”. E sono sempre più italiani e famiglie con figli. Nel 2022 sono state 110mila le tonnellate di cibo distribuite di cui circa 20mila, oltre il 18%, riguarda cibo recuperato da 1.800 punti vendita della Gdo e distribuito nel rispetto delle norme di igiene alimentare, con 42.500 tonnellate salvate dallo spreco. La giornata della Colletta alimentare del 26 novembre ha registrato la raccolta di 6.700 tonnellate di prodotti in oltre 11mila supermercati con una lieve flessione.

I nuovi poveri

Secondo una recente analisi di Coldiretti elaborata sui dati del rapporto 2022 del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead), è del 12% l’aumento degli indigenti nell’ultimo anno nel nostro Paese. Fra i nuovi poveri, emerge dall’analisi, anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia Covid e dal balzo dei costi dell’energia. E la stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso i pacchi.

Reddito alimentare

Ora in manovra il reddito alimentare, con l’avvio sperimentale nelle aree metropolitane di distribuzione dei pacchi con prodotti invenduti (3,5 milioni di euro in due anni, 1,5 nel 2023 e 2 nel 2024) per chi vive in povertà assoluta. Dall’altra l’istituzione al ministero dell’Agricoltura del Fondo per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2023 che sarà reso operativo con un decreto dei ministri dell’Agricoltura e dell’Economia. Sul reddito alimentare, commenta Giovanni Bruno “restiamo in attesa di quelli che saranno i decreti attuativi che dovrebbero coinvolgere anche il terzo settore: al momento, il provvedimento sembra ispirarsi a quanto Banco Alimentare sta facendo dal 2003 con il programma Siticibo attivo in oltre 900 Comuni in Italia”. E la Onlus, a fronte dell’aumento di richieste di aiuto, fa appello ad aziende, enti e istituzioni per realizzare nuove partnership nel 2023 “al fine di dare risposte concrete al bisogno crescente”.

Fonte Ansa

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