Agricoltori, dall’Ue in arrivo una proposta anti-protesta

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Foto di Diego Gómez Tejedor su Unsplash

Con gli agricoltori in protesta nei principali Paesi, l’Europa tenta di correre ai ripari. All’esame di Bruxelles, una legge deroga sulle quote minime di terreno a riposo per l’accesso agli aiuti. Ancora momenti di tensione sulle autostrade italiane. E anche il comparto agricolo spagnolo si unisce alla protesta.

Agricoltori, proposta dall’Ue

La Commissione europea presenterà giovedì una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Lo ha annunciato un portavoce dell’esecutivo Ue. “Sulla base della minaccia percepita per la sicurezza alimentare” a causa della guerra in Ucraina, ricorda il portavoce, Bruxelles aveva già introdotto una deroga ai requisiti (in gergo, Bcaa 8) sui terreni a seminativo da lasciare a riposo. Ora, con le proteste degli agricoltori che montano in tutta Europa, una nuova deroga è all’esame.

L’adesione degli agricoltori spagnoli

Intanto gli agricoltori spagnoli hanno annunciato l’adesione al movimento di protesta europeo, convocando la mobilitazione in tutto il Paese. Le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa hanno annunciato un calendario di protesta per chiedere un “cambio nelle politiche europee e un piano shock di interventi del governo a favore dei territori contro la crisi che vive il settore”. Lo riporta l’agenzia Efe sottolineando che le “proteste sono in linea con quelle degli altri agricoltori europei”.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato oggi che sarebbe “semplicistico dare la colpa di tutto all’Europa” per spiegare le difficoltà degli agricoltori francesi che denunciano alcuni obblighi di legge della Politica agricola comune (Pac). Da ieri in visita di stato in Svezia, Macron ha sottolineato poi la sua contrarietà all’accordo commerciale che si sta negoziando fra l’Unione europea e il Mercosur, a causa di “regole che non sono omogenee con le nostre”, ed ha chiesto “misure chiare” per le importazioni di pollame e cereali dall’Ucraina.

La protesta di Milano

Oltre 250 trattori con più di 400 agricoltori provenienti in particolare dalle province di Milano, Pavia e Lodi, si sono dati appuntamento stamani nell’area antistante il casello autostradale di Melegnano, nell’hinterland di Milano, guidati dal coordinamento nazionale di ‘Riscatto Agrario’ per protestare contro le politiche dell’Unione europea nel settore.

Filippo Goglio, organizzatore del presidio, ha spiegato: “Andando avanti così rischiamo tutti, prima o poi, di chiudere”. “Non siamo contro il Governo – ha aggiunto -: siamo per l’Italia. Ecco perché come simbolo della nostra battaglia abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato”. La manifestazione finora ha causato qualche rallentamento al traffico.

Presidio a Grosseto

Protesta degli agricoltori contro l’Europa anche a Grosseto dove circa 50 trattori e diversi mezzi pesanti si trovano bloccati su un lato della vecchia Aurelia, oggi strada provinciale 154, mentre tentano di raggiungere il capoluogo dal sud della Maremma. Un corteo sarebbe dovuto partire intorno alle 10 per raggiungere piazza Nassirya, a ridosso delle Mura del centro storico di Grosseto, per un dibattito sulle politiche agricole comunitarie. Ma non si è svolto perché le autorità prefettizie e le forze dell’ordine hanno spiegato agli organizzatori che avrebbero dato l’autorizzazione per un corteo ridotto, con un solo trattore e alcuni agricoltori a piedi.

La vecchia Aurelia risulta bloccata in entrata a Grosseto, dopo il ponte sul fiume Ombrone, perché i manifestanti hanno fermato la marcia dei trattori sulla corsia in ingresso in attesa di poter ricevere l’okay a entrare in città. Alcuni mezzi sono stati posteggiati nelle piazzole accanto alla strada, ma la maggior parte non ha trovato posto. Sui trattori le bandiere italiane e anche la scritta “Sì latte italiano”.

Fonte: Ansa

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