Continua a tenere alta l’attenzione della Comunità internazionale la crescita dell’emergenza coronavirus in Africa. Nei giorni scorsi, erano stati evidenziati numeri in crescita, con un’espansione a macchia di leopardo del contagio, soprattutto sulla fascia costiera mediterranea e nel Sudafrica.
Va da sé che, in un contesto di estremo disagio socio-sanitario, l’allerta non ha risparmiato nemmeno i Paesi dell’Africa subsahariana. Contesti in cui i comparti sanitari sono più in difficoltà, spesso quasi inconsistenti o comunque non sufficienti a far fronte a un’emergenza sanitaria, che sia il Covid-19 o un altro virus. Da casi limite come la Repubblica Democratica del Congo, vessata nell’ordine da colera, malaria ed ebola, l’occhio dei sanitari si proietta ora su Burkina Faso e Senegal. Una ricerca della London School of Hygiene and Tropical Medicine che ha individuato i due Paesi dell’Africa occidentale come possibili nuovi focolai del contagio in Africa.
Come Spagna e Italia
La ricerca britannica, pubblicata su Lancet, ha addirittura avanzato l’ipotesi che Burkina Faso e Senegal possano raggiungere livelli di contagio pari a quelli dei Paesi più colpiti dal Covid-19. In sostanza, i casi “potrebbero evolversi in modo simile a quanto osservato nei Paesi europei con le epidemie più vaste”. Italia e Spagna quindi, con risvolti decisamente preoccupanti dal momento che la pandemia è stata in grado di colpire e mettere a durissima prova degli apparati sanitari sviluppati e decisamente più preparati come quelli europei.
Un dato che l’analisi non manca di evidenziare: secondo quanto emerge, infatti, nell’Africa occidentale non vi sarebbero più di cinque posti letto ogni 10 mila abitanti nei vari Paesi della regione. Distanze abissali rispetto a Italia e Spagna, che ne hanno rispettivamente 34 e 35. Cifra che si unisce in un tragico braccetto con il conto dei medici, meno di due ogni 10 mila abitanti contro i 41 dei due Paesi europei più colpiti.
Rischio elevato
Dati indicativi, che danno la misura di quanto una diffusione del Covid-19 in Africa occidentale, così come fu per l’ebola un lustro fa, provocherebbe l’ennesima tragedia sanitaria in una delle zone più povere del continente, già vessate da situazioni di grave disagio. Un’area che, secondo i ricercatori, la minor densità di traffico aereo ha tenuto per ora al riparo ma che, qualora si aprisse al contagio, rischierebbe di produrre numeri devastanti.