Afghanistan sotto il fango

Proclamato lo stato di emergenza nel nord del Paese, è iniziata la distribuzione di kit di pronto soccorso e cibo. Il bilancio delle vittime oscilla tra le 131 dichiarate dai talebani e le oltre 300 secondo il Programma alimentare mondiale

Afghanistan
Foto di ErikaWittlieb da Pixabay

Il cambiamento climatico colpisce l’Afghanistan, Paese povero e segnato da decenni di conflitti. A un inverno secco, che rende difficile per il terreno assorbire la pioggia, ha fatto seguito una primavera molto e tutte le province, ma soprattutto i distretti del nord-est, sono stati colpiti da intensi rovesci stagionali, causa di alluvioni che hanno fatto diverse vittime. Il bilancio delle vittime oscilla tra le 131 dichiarate in via provvisoria dalle autorità talebane e le oltre 300 secondo il Programma alimentare mondiale. E’ stato proclamato lo stato di emergenza nel nord-est e sono cominciati i soccorsi, anche con gli aerei, e le ricerche dei dispersi. Oltre alla perdite di vite umane, ci sono anche i danni ai terreni agricoli da cui dipende la sussistenza della maggioranza della popolazione. L’Unione europea ha espresso la sua vicinanza al popolo afghano.

Vittime e danni

Fiumi di fango hanno travolto persone, inghiottito migliaia di case e annientato ettari di coltivazioni. Le piogge stagionali insolitamente forti hanno causato alluvioni improvvise, soprattutto nel nord-est dell’Afghanistan, seminando morte e devastazione. Al momento sono più di 300 le vittime, soprattutto nei distretti di Baghalan Jadid e di Burqa, secondo i dati del Wfp (Programma alimentare mondiale), mentre per le autorità talebane il bilancio, sebbene provvisorio, è di “131 morti e più di un centinaio di feriti”. Il portavoce del regime talebano, Zabihullah Mujahid, ha espresso il “profondo cordoglio” del governo per le vittime delle province di Badakhshan (nord-est), Ghor (centro-ovest) e Herat (ovest), oltre a quella di Baghlan. La stima è “probabilmente destinata a salire, hanno ammesso le autorità locali. “Molte persone risultano disperse“, ha infatti dichiarato il portavoce del ministero degli Interni Abdul Mateen Qani. Il dipartimento provinciale di Baghalan per la gestione dei disastri ha assicurato che i soccorsi sono alla ricerca di “eventuali vittime sotto il fango e le macerie, con l’aiuto delle forze di sicurezza dell’esercito e della polizia”.

Lo stato di emergenza

Lo stato di emergenza è stato proclamato in tutto il nord-est del Paese, dove “è iniziata anche la distribuzione di cibo, medicinali e kit di pronto soccorso“, ha fatto sapere il ministero della Difesa. Con il miglioramento delle condizioni atmosferiche, inoltre, “l’aeronautica ha iniziato a evacuare i residenti“, trasferendo più di cento feriti negli ospedali. “Mi hanno chiamato per dirmi che la mia abitazione era allagata, ma quando sono arrivato non ho potuto fare niente. La mia casa e tutta la mia vita sono state spazzate via”, ha raccontato all’Afp Jan Mohammad Din Mohammad, 45enne di Pol-e Khomri, capitale di Baghlan. La sua famiglia è composta da moglie, sei figli tra gli 8 e i 16 anni, mamma e sorella disabili: “Non so dove portarli”, ha concluso disperato.

Il sostegno internazionale

L’Ue ha già espresso la propria vicinanza al Paese colpito, assicurando che “sarà, come sempre, al fianco del popolo afghano“. L’inviata Usa per le donne, l’afghano-statunitense Rina Amiri, ha invitato i talebani “ad affrontare le conseguenze negative causata dal cambiamento climatico” in un Paese già devastato da quattro decenni di guerra.

Effetti del cambiamento climatico

L’Afghanistan è uno dei Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico: tuttavia, estremamente povero e isolato dal resto del mondo dal ritorno dei talebani al potere nel 2021, è anche uno dei meno equipaggiati ad affrontare le sue conseguenze. L’Afghanistan ha registrato un inverno molto secco, che ha reso difficile per il suolo assorbire la pioggia. A peggiorare il quadro, si è presentata una primavera insolitamente umida. E l’allerta non è ancora passata perché potrebbe piovere di nuovo. Dalla metà di aprile, le alluvioni improvvise hanno già provocato un centinaio di vittime in dieci province e nessuna regione è stata risparmiata. Oltre alla perdita di vite umane, questi fenomeni climatici hanno causato enormi perdite finanziarie, sommergendo molti terreni agricoli in un Paese in cui l’80% degli oltre 40 milioni di afghani dipende dall’agricoltura per la propria sopravvivenza.

Fonte Ansa