Da Jalalabad a Kabul, l’ultimo tratto dell’avanzata dei talebani verso la capitale dell’Afghanistan si è compiuta in poche ore. L’offensiva militare avrebbe prodotto spari e combattimenti, nonostante l’ordine dell’Emirato di non utilizzare le armi. Concetto ribadito anche dal portavoce Zabihullah Mujahid, che aveva invitato le forze talebane ad “attendere alle porte della città senza entrare”. L’obiettivo, almeno sulla carta, era quello di completare l’ingresso a Kabul senza utilizzare la forza. Poche ore dopo, il ministro dell’Interno afghano ha fatto sapere che i talebani hanno fatto il loro ingresso nella capitale, “avanzando da ogni lato”. Di fatto aprendo l’ultimo miglio del governo di Ashraf Ghani.
Talebani a Kabul
Kabul restava l’ultima area di fatto ancora sotto il controllo del presidente. Le ultime notizie riferiscono di un Ghani prossimo alle dimissioni e della prospettiva di un governo di transizione. Nella capitale si vivono ore estremamente drammatiche. I talebani, dopo il loro ingresso a Jalalabad, si trovavano di fatto alle porte dell’ultima enclave presidenziale. E, per questo, migliaia di civili avevano già iniziato la loro fuga, temendo ritorsioni da parte dei miliziani, nonostante l’ordine ricevuto di non utilizzare violenza. E favorire una transizione pacifica. Secondo l’Associated Press, i negoziatori talebani si sarebbero diretti verso la sede del presidente per “trasferire il potere”, mentre alcune bandiere venivano innalzate nella zona dell’università.
Ambasciate evacuate
Al momento, l’ipotesi è che il governo di transizione possa essere guidato (provvisoriamente) dal ministro dell’Interno Ali Ahmad Jalali. Nel frattempo, secondo alcune notizie riferite da Sky News, i talebani avrebbero già preso il controllo della prigione e dell’aeroporto di Bagram. Un ingresso che viene definito pacifico, anche se era stata riferita notizia di alcuni colpi di arma di fuoco sparati in mattinata. Le ambasciate estere stanno intanto svuotando le loro sedi diplomatiche: diversi elicotteri sono atterrati vicino all’ambasciata americana per evacuare il personale.
(In aggiornamento)