La terza città dell’Afghanistan, Herat, è stata conquistata dai talebani che nella giornata di oggi avevano già preso Ghazni, a soli 150 chilometri da Kabul, e annunciano anche di aver preso il controllo della roccaforte meridionale di Kandahar, la seconda città del Paese – con tanto di pubblicazione di video in Rete. Intanto gli Stati Uniti inviano migliaia di truppe a difesa della loro ambasciata nella capitale entro uno o due giorni. Stessa operazione, su scala più ridotta, è stata autorizzata dal Regno Unito.
“Non è un abbandono”
Sono infatti seicento i militari che la Gran Bretagna invierà a Kabul per rimpatriare il personale e portare in Inghilterra gli alleati. Mentre gli Stati Uniti invieranno tremila soldati e apriranno collegamenti aerei giornalieri per evacuare le persone. Le istituzioni americane, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, ci tengono comunque a ribadire che la loro ambasciata nella capitale “resterà aperta” e con “una presenza diplomatica importante sul campo”. Lo ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato USA Ned Price spiegando, nel corso di una conferenza stampa: “Questo non è un abbandono. Questa non è una evacuazione completa”.
“Anni di impegno cancellati”
Poco più di due mesi fa il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini prendeva parte alla cerimonia dell’ammainabandiera alla base Camp Arena, a Herat, dove si trovava il contingente militare italiano prima della partenza, una volta conclusa la missione Nato.
In un tweet il Commissario europeo all’Economia ed ex presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni ha scritto “anni di impegno italiano cancellati. Si discuterà a lungo su questa guerra e sul suo epilogo”