Doppio attacco kamikaze in Afghanistan, il primo all’ospedale di Kabul gestito da Medici Senza Frontiere; il secondo a un funerale nell’est del Paese.
Ospedale MsF
Un gruppo di uomini armati ha attaccato questa mattina l’ospedale di maternità gestito in partnership da Medici senza Frontiere, nella zona di Dasht-e-Barchi, a Kabul procurando almeno 5 morti e 4 feriti. Secondo la stampa locale l’offensiva è cominciata con due esplosioni, seguite da colpi d’arma da fuoco. Ad aprire la strada all’attacco, centrato sul reparto maternità, sarebbe stato almeno un terrorista suicida.
L’obiettivo
Obiettivo degli integralisti potrebbe essere stato il viceministro della Sanità, scrive Repubblica, che era in visita ai medici. L’attacco non è stato rivendicato, ma i Talebani avrebbero subito preso le distanze. Sembra dunque probabile che sia da attribuire all’Isis-Khorasan: a suggerirlo è anche il fatto che il distretto dove l’ospedale sorge è il 13esimo, abitato in prevalenza dagli hazara, in grande maggioranza di credo sciita. Foto diffuse sui social network mostrano gli agenti delle forze di sicurezza che fanno evacuare pazienti e portano in braccio bambini appena nati. Un bilancio non ufficiale parla di almeno cinque morti e quattro feriti: secondo la locale Tolo tv, tra le vittime ci sarebbero tre donne, almeno un bambino e un agente delle forze di sicurezza.
Funerali
Decine di morti e feriti, in Afghanistan, per un secondo attacco kamikaze avvenuto durante un funerale a Jalalabad, nel distretto di Khewa, nell’est del Paese. A riferire dell’attentato e delle vittime, il portavoce del governatore provinciale di Nagarhar: tra morti e feriti gravi, sembra siano state colpite 40 persone. I funerali erano quelli del capo della polizia. Le vittime sarebbero numerose, almeno 15 morti, e 40 feriti secondo un primo bilancio.