La Chiesa ambrosianaĀ e quella italiana piangono il cardinal Dionigi Tettamanzi, ex Arcivescovo di Milano, morto a 83 anni dopo una lunga malattia. Era nato il 14 marzo 1934 a Renate, in provincia di Monza, primo di tre figli. Si ĆØ spento a Villa Sacro Cuore di Triuggio, in Brianza, la “Casa di spiritualitĆ della Diocesi” dove si era ritirato dopo la fine del suo mandato.
Al fianco dei piĆ¹ deboli
Tettamanzi raccolse il testimone, non facile, dal cardinale Carlo Maria Martini. Si presentĆ² come era nel suo carattere: semplice, aperto, franco, umile. Sempre a fianco degli ultimi, degli emarginati, degli immigrati. La caritĆ , il lavoro, i malati, i detenuti, i bambini, l’amore per gli altri, i migranti, l’inclusione: questi alcuni dei tanti temi su cui batteva e ribatteva, a bassa voce, con infinita gentilezza, ma con tenacia e senza mai arrendersi di fronte alla difficoltĆ vere delle persone.
L’impegno per il lavoro
La sua vera “ossessione” era perĆ² la disoccupazione, il “male” da combattere, tanto da avere costituito il “Fondo famiglia-lavoro” per dare un aiuto a chi era stato colpito dalla crisi economica: mise a disposizione subito un milione di euro ricavati dall’otto per mille. Creato nel 2009 giĆ nel 2013 erano state oltre 10 mila le famiglie aiutate dalla Diocesi e il Fondo fu poi ampliato nei compiti – formazione e riqualificazione professionale e microcredito – da Scola. Uno strumento che tanti milanesi conoscono bene. Famosi sono anche i suoi interventi nel periodo di Sant’Ambrogio quanto i discorsi-omelia sulla caritĆ cristiana – da dimostrare non da esibire -, la centralitĆ della famiglia non aiutata abbastanza dallo Stato e la solidarietĆ lasciarono il segno.
Accoglienza
Soprattutto le sue parole di accoglienza e vicinanza ai migranti con tanto di apertura alle moschee provocĆ² la reazione piccata della Lega e di parte della stampa di centrodestra. Ma lui – sempre sereno – seguitĆ² a mantenere le sue posizioni nel solco della cultura cristiana e degli orientamenti della Cei.
Ricordi
“La dipartita del cardinale Tettamanzi – ha commentato il cardinale Angelo Scola – rappresenta una grande perdita per la Chiesa milanese e per tutta la Chiesa universale, non solo per i diversi ministeri che egli ha assunto, ma anche per la sua personalitĆ umile, sorridente, appassionata ai rapporti“.
“Voglio esprimere la mia gratitudine per la testimonianza che Tettamanzi ha reso con la sua vita donata senza risparmio – ha detto monsignor Mario Delpini, arcivescovo eletto di Milano – Per la sua disponibilitĆ infaticabile al lavoro, la sua capacitĆ di empatia con la gente, la sua armonia nella personalitĆ e per il suo magistero, ha costituito un punto di riferimento per tutti noi”.
Cordoglio
Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dalle istituzioni e dalla politica. “Esprimo dolore e cordoglio per la scomparsa di Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo degli ‘ultimi'” ha scritto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Per il sindaco Giuseppe Sala “il Cardinale ha orientato l’impegnativa ereditĆ di Carlo Maria Martini nella rivitalizzazione della tradizione ambrosiana dell’accoglienza e della solidarietĆ ”. “Uomo e pastore di grande umiltĆ e semplicitĆ , sempre disponibile con tutti, sempre a fianco degli ultimi e degli emarginati” ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo. “Conoscerlo e frequentarlo – ha scritto l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – ĆØ stato per me un privilegio, cosƬ come ĆØ stato un grande onore conferirgli la Grande Medaglia d’oro del Comune di Milano nel primo anno del mio mandato da sindaco”. “Arcivescovo di Milano in anni di crisi, Dionigi Tettamanzi – ha commentato infine l’ex premier Mario Monti – ha saputo dare solidarietĆ morale e materiale, fiduciosa speranza e conforto spirituale ai fedeli e ai cittadini di Milano e della grande Diocesi Ambrosiana”.