Il giudice monocratico del tribunale di Rieti Riccardo Giovanni Porro ha assolto tutti i sette imputati nel processo sul crollo del campanile di Accumoli, franato nel terremoto del 2016. Lo scrive Agi.
Si tratta dell’allora sindaco Stefano Petrucci, di Pier Luigi Cappelloni allora responsabile unico del progetto, di Mara Cerroni, collaudatore statico amministrativo dei lavori a cui fu sottoposta la torre, di Alessandro Aniballi e Angelo Angelucci, rispettivamente progettista e direttore dei lavori, del geometra Giuseppe Renzi e di Matteo Buzzi, che allora era il tecnico incaricato dei lavori dalla Diocesi di Rieti.
La tragedia
La notte del 24 agosto del 2016 il campanile collassò sopra l’adiacente complesso immobiliare uccidendo Andrea Tuccio, la moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e i figli Stefano, di 8 anni, e Riccardo, di appena nove mesi.
La sentenza
Il giudice Porro ha precisato, riporta sempre Agi, che per le posizioni dell’ex sindaco Stefano Petrucci e dell’ingegner Matteo Buzzi “il fatto non costituisce reato”. Mentre per gli altri imputati Pier Luigi Cappelloni, Mara Cerroni, Alessandro Aniballi e Angelo Angelucci “il fatto non sussiste”. Disposto anche il dissequestro di tutte le proprietà posto sotto il controllo della magistratura durante il periodo d’indagine.
I parenti delle vittime
“E’ una vergogna. Ci sono stati quattro morti e sono stati tutti assolti”, hanno dichiarato i familiari delle vittime. del crollo del campanile di Accumoli, che Lo scrive sempre Agi.
“La legge italiana dice che mio fratello è morto per sé stesso – ha aggiunto il fratello di Andrea Tuccio – non volevo vendetta, ma sono deluso dalla giustizia italiana”. “La sentenza di oggi attesta che non è pervenuta responsabilità penale, ma forse ci sarà un risarcimento per motivi civili”, hanno fanno sapere i legali della famiglia delle vittime.