72 anni fa veniva lanciato sul mercato il 33 giri. La prima evoluzione del “disco fonografico” fu rappresentata dal 78 giri, inventato nel 1894 dal tedesco Emile Berliner, ma nel 1948 la Columbia Records presentò al Waldorf-Astoria Hotel di New York un nuovo formato di disco in vinile che mutò radicalmente il mercato musicale, rappresentando una vera innovazione epocale. L’ascolto era possibile grazie alla puntina del giradischi che rotava sul 33 giri, facendo si che il movimento si trasformasse in corrente elettrica. Di forma circolare e di colore nero, era possibile registrare su ognuna delle due facciate (su cui erano apposte etichette che permettevano di riconoscere il lato A da quello B) tra i venticinque e i trenta minuti di brani musicali. Il 78 giri fu così completamente rimpiazzato, grazie a questo nuovo formato più leggero, moderno, resistente ma soprattutto grazie alla sua capacità di registrazione estesa. Un importante punto di partenza per un mercato musicale in ascesa, vantaggioso anche per gli artisti, che iniziarono a produrre la propria musica a prezzi decisamente ridotti.
Maledetta Primavera LP 33 giri ©Floppy Volante
Il successo del vinile
I vinili raggiunsero il loro massimo successo intorno alla fine degli anni ’70, quando furono venduti quasi un miliardo di dischi. Il Long Playing (noto anche con l’acronimo di LP), permetteva infatti di incidere i brani musicali su entrambi i lati del disco, che poi veniva riprodotti ad una velocità di 33 giri al minuto appunto. L’introduzione del 33 giri è stata dunque una vera e propria rivoluzione per il mondo della discografia: questo formato dava il via all’utilizzo della parola album per indicare un lavoro musicale e inaugurava l’acronimo LP che in seguito sarà impiegato anche per il più moderni CD e che mandarono poi definitivamente in pensione il 33 giri.
Il vinile oggi
Per le moderne generazioni deve essere piuttosto difficile comprendere quale fascino potessero esercitare i dischi in vinile. Eppure oggi il mercato del disco sembra davvero in forte espansione. Ci basti pensare che nell’ultimo anno sono stati acquistati oltre 7,9 milioni di pezzi. Il vinile, quindi, sembra aver ritrovato lo splendore di un tempo.