Oggi l’arma dei Carabinieri spegne 206 candeline anche se tutti questi anni non li dimostra, anzi di anno in anno si fortifica sempre di più, dando dimostrazione di essere sempre presente e scattante sul territorio. Era il 1814 quando Vittorio Emanuele I di Savoia rientrò a Torino dopo gli anni di esilio in Sardegna che gli imposto Napoleone e decise di instaurare un corpo militare con compiti di polizia. Voleva un gruppo di soldati che, come la gendarmeria francese, fosse capace di andare a sfidare il nemico in casa dovunque si nascondesse.
Il significato dell’arma
I Carabinieri – è possibile leggere in tale documento – nascono come: “…Corpo di militari, distinti per buona condotta e saggezza…. Essi avranno le speciali prerogative, attribuzioni, ed incombenze finalizzate allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli Sudditi nostri, e dalla punizione dei colpevoli”.
Da questo breve enunciato, è possibile dedurre i principi fondamentali che hanno guidato, nel corso dei suoi primi due secoli vita, l’azione istituzionale dell’Arma.
I Carabinieri infatti, attraversando duecento anni densi di avvenimenti e mutamenti epocali, hanno sempre saputo tener fede alla loro mission. Sono rimasti “nei secoli fedele”, a difesa delle libere Istituzioni e dei cittadini. Ecco la ragione per la quale quest’anno è necessario celebrare questa importantissima ricorrenza. Ricordare per rivivere tutti insieme le pagine di storia scritte attraverso l’inchiostro della lealtà, dell’onore, del sacrificio e dell’eroismo.
Il primo comandante in capo
Prese questo compito il Generale d’Armata Giuseppe Thaon di Revel di Sant’Andrea, della nobile famiglia dei Thaon di Revel, originaria della contea di Nizza, nominato il 13 agosto del 1814. Il nome dei carabinieri deriva da carabina, l’arma che avevano in dotazione, che era simile ad un fucile o ad un moschetto. I carabinieri furono la prima truppa ad utilizzare stabilmente questa tipologia di arma da fuoco originaria del Seicento.
La divisa storica
L’abito era turchino, in panno di lana, con i bottoni bianchi, stivali neri e cappello alto a due punte. Non mancava la coccarda azzurra dei Savoia sul davanti ed erano armati con l’inseparabile carabina, da cui deriva il nome, e la spada. I colori del pennacchio, il rosso e il turchino, vennero introdotti nel 1833 dal re Carlo Alberto. A questo successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I Carabinieri divennero un’arma dell’esercito nel maggio 1861. Si affiancarono alle altre sezioni della fanteria, artiglieria e cavalleria e attestandosi nel tempo come l’Arma per antonomasia. Il motto adottato fu “Usi obbedir tacendo e tacendo morir“. Nel 1914 fu sostituito da “Nei secoli fedele”, ideato dal capitano Cenisio Fusi, in occasione del primo centenario del corpo.