Al via l’ “edizione zero” della 77esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia

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La 77esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia è il primo festival cinematografico a ripartire dopo il lockdown. Sarà un’edizione particolare, difatti, è stata soprannominata Numero zero. Tante le mascherine indossate anche sul red carpet.

Il Leone d’Oro alla carriera a Tilda Swinton

Tilda Swinton, 59 anni, attrice inglese, nel ricevere il Leone d’Oro alla carriera, ha detto: “Voglio ringraziare Venezia, il più prestigioso festival del mondo”.  Il direttore Barbera ha motivato il premio affermando: “Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili”.

Tilda Swinton. Fonte: ANSA

La Swinton ha recitato per registi del calibro di: Derek Jarman, Jim Jarmusch, i fratelli Coen, Lynne Ramsay e Luca Guadagnino. Solo gli accreditati avranno l’onore di assistere giovedì 3 settembre, alle ore 10, ad una sua Masterclass al Lido in sala Perla.

Lacci, il film fuori concorso

Si parte con “Lacci”, il film di Daniele Luchetti, regista anche di Mio fratello è figlio unico. Nel cast troviamo: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi. Il film uscirà nelle sale il 01 ottobre.

Lucchetti ha dichiarato: “Mi sono riconosciuto in tutti i personaggi del film, sbagliano tutti e io come loro”. Lacci gira intorno al tema famiglia – continua il regista-: “quello che ci rappresenta come italiani e ci aiuta a raccontarci. Questa volta mi interessava affrontare i legami tra le persone, i danni che fa l’amore quando se ne va da una coppia, una famiglia e cosa accade quando si rimane insieme per masochismo, per lealtà, per sadismo, per abitudine. Una fotografia familiare con i rancori e le consapevolezze che abbiamo oggi e forse non avevamo in quegli anni ’80 con le regole familiari di allora, il conformismo che ci dettava i comportamenti anche privati”.

Alberto Barbera parlando del film, ha detto: “Da 11 anni, la Mostra del Cinema non veniva aperta da un film italiano. La felice opportunità è offerta dal bellissimo film di Daniele Luchetti, anatomia della difficile coesistenza di una coppia, alle prese con tradimenti, ricatti emotivi, sofferenze e sensi di colpa, non senza un piccolo giallo che viene svelato solo nel finale. Sostenuto da un cast eccezionale, il film è anche il segno del felice momento che sta attraversando il nostro cinema, in continuità con la tendenza positiva delle ultime stagioni che la qualità dei film invitati a Venezia quest’anno non potrà che confermare”.

Giulia Ficarola: