Beirut. Partite le indagini sulle cause dell’esplosione

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Sono almeno 137 morti e 5mila feriti. Gli sfollati risultano essere 300mila. È morta nell’esplosione una cittadina italiana di 92 anni. Lo hanno confermato fonti della Farnesina, che stanno monitorando in tempo reale la situazione insieme all’ambasciata d’Italia a Beirut.
Continuano senza sosta le ricerche dei dispersi. I soccorritori parlano di “buone possibilità” di ritrovare persone ancora in vita sotto le macerie: “Stiamo cercando un gruppo di 7 o 8 dispersi che potrebbero essere rimasti intrappolati in una sala operativa sepolta nell’esplosione”.
16 sono i funzionari del porto di Beirut che sono stati arrestati, secondo quanto riferito dalla Procura militare libanese. Sulla possibilità di un’indagine internazionale, richiesta a gran voce da parte della popolazione, per stabilire le responsabilità del disastro, Hezbollah, il partito sciita che guida la coalizione di governo con a capo Hassan Diab, frena.

Le esplosioni

Secondo una ricostruzione di alcune fonti governative l’esplosione sarebbe partita da un deposito del porto. Il Primo Ministro libanese ha affermato che il deposito conteneva circa 2750 tonnellate di nitrato di ammonio che a detta del New York Times erano state sequestrate da una nave da carico russa nel 2013. La BBC riferisce che due testimoni hanno affermato che l’incendio si è sviluppato nel deposito che successivamente è esploso attorno alle 18.
Sono andati distrutti i silos del grano presenti nel porto che contenevano l’85% delle riserve di cereali del Libano. L’esplosione, nel raggio di un km e mezzo, ha, quasi, reso al suolo la zona del porto provocando gravi danni all’ospedale, alle abitazioni, alle attività commerciali e alle scuole. L’ospedale Saint George, infatti, nonostante i danni, ha continuato ad assistere i pazienti. Il New York Times riporta che l’esplosione ha determinato l’interruzione dell’energia elettrica in gran parte della città, ostacolando molto il lavoro dei soccorritori. Sono stati anche danneggiati anche diversi siti culturali.

I fondi dell’Ue e dell’ONU

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, in una conversazione con il premier libanese, ha affermato che la Commissione ha stanziato 33 milioni di euro per il Libano. Questi fondi saranno destinati a coprire le spese emergenziali, il sostegno medico e le attrezzature e protezione delle infrastrutture critiche.
Almeno 9 miliardi di dollari verranno donati dalle Nazioni Unite per aiutare gli ospedali di Beirut nelle operazioni di primo soccorso e per migliorare la capacità di accoglienza. Lo ha annunciato il portavoce Farhan Haq, che ha spiegato che i fondi serviranno per le unità di terapia intensiva e forniranno kit di pronto soccorso, ventilatori, medicine e dispositivi medici. Haq ha detto che le Nazioni Unite stanno facendo una stima dei danni e delle necessità conseguenti all’esplosione e lanceranno un appello per raccogliere i fondi. Il portavoce ha riferito che : “Di sicuro, il Libano avrà aiuti sostanziosi, da quelli per il sistema ospedaliero alle scorte di cibo, fino alla copertura dei costi per la ricostruzione a lungo termine”.

Giulia Ficarola: