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Riduzione delle disuguaglianze e piena inclusione: il punto da cui partire

Foto di Albrecht Fietz da Pixabay

La riduzione delle disuguaglianze e la piena inclusione passano attraverso la creazione di luoghi e città più vivibili e attenti alle fragilità emergenti. La prospettiva deve essere quella di mettere sempre al cento dell’azione sociale la tutela della dignità delle persone, attraverso il principio che definirei di “accessibilità universale”, dando più valore agli interventi di sistema, unendo in maniera virtuosa la riqualificazione fisica dei luoghi con quella sociale e culturale, la garanzia di servizi e infrastrutture pubbliche pienamente accessibili, la sostenibilità ambientale, la promozione di politiche per un diritto all’abitare dignitoso e a prezzi calmierati pensati per le persone in condizione di fragilità.

I tre pilastri per questa concezione inedita dei luoghi devono essere l’equità, la prossimità e la cittadinanza attiva. Così facendo, porteremo a compimento i principi contenuti nella Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità la quale, con grande lungimiranza, ci ricorda che, la disabilità, è “il risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impedisce la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri.” Quindi, alla luce di ciò, è molto importante ottemperare a quello che, generalmente, è conosciuto come diritto alla libertà di movimento per tutti i cittadini, con uno sguardo più attento verso coloro che, ogni giorno, si trovano a fronteggiare una disabilità. Ogni luogo, pertanto, deve rispondere a dei criteri ben precisi, i quali si possono riassumere in visitabilità, accessibilità e adattabilità.

A riprova di ciò, è importante ricordare che, la nostra Costituzione, all’articolo due, ci ricorda che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Questo principio ci indica, anche e soprattutto oggi, la strada da percorrere per garantire alle persone con disabilità il diritto a una vita piena nonché priva di barriere materiali e sociali. Negli ultimi anni, molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare. Quindi, istituzioni, enti e associazioni, in proficua sinergia, devono sforzarsi per attuare sempre di più i diritti inviolabili di ogni cittadino.

Alda Cattelini: