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Persone con disabilità: tutelare il loro diritto all’uguaglianza

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Foto di Possessed Photography su Unsplash

La concretizzazione di una vita piena e dignitosa per le persone con disabilità si realizza attraverso alcuni punti fondamentali che, senza alcun dubbio, devono mettere al centro l’individuo e i suoi familiari caregiver. Tutto ciò, indubbiamente, deve avere inizio da una presa in carico globale, in grado di comprendere i diversi aspetti della vita e una dimensione complessiva, in grado di garantire la realizzazione dei desideri di ognuno e, di conseguenza, orientarne lo sviluppo delle competenze trasversali. Questi principi sono parte integrante del diritto di cittadinanza e un primo passo fondamentale per costruire un progetto di vita efficace in grado di valorizzare la dignità della persona nel suo complesso, tutelare il suo diritto all’uguaglianza e, con i supporti necessari, condurre una vita il più autonoma possibile, senza essere costretto ad allontanarsi dai propri affetti o dalla comunità di appartenenza.

Quindi, quanto precedentemente detto, presuppone che, coloro che hanno una disabilità, vengano visti come soggetti attivi e non solamente come fruitori di prestazioni assistenziali. In riguardo a ciò, pertanto, mettere la persona al centro, significa che, la stessa, deve essere partecipe del proprio progetto di inclusione, attraverso un welfare comunitario, in grado di focalizzarsi maggiormente sulla cultura del supporto al nostro prossimo in difficoltà, senza alcuna esitazione.

In altre parole, soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo fortemente contrassegnato dall’emergere di nuove fragilità sociali, occorre fare spazio ha una nuova concezione di solidarietà e fraternità che veda il prendersi cura di ogni vita come il centro dell’azione di ogni cittadino. Agendo così, la società nel suo complesso, guardando anche ai genitori caregiver, sarà in grado di aggiungere al cosiddetto “Dopo di noi”, il “Durante noi”, ovvero al bisogno di ascolto che, i familiari delle persone con disabilità, molto spesso richiedono ma, purtroppo, in alcuni casi, senza ricevere tutta la considerazione di cui avrebbero bisogno. I servizi pubblici globalmente intesi quindi, devono essere focalizzati su un paradigma inedito dell’inclusione, in grado di dare valore a ogni individuo e rimuovere gli ostacoli di diversa natura che possono sorgere nei diversi contesti di vita. Così facendo, e grazie all’impegno di tutti, getteremo le basi di un futuro più attento ai nostri concittadini in condizione di fragilità.

Alda Cattelini: