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Lo splendore del Bernini nel baldacchino di San Pietro

A sinistra: Foto di Volker Glätsch da Pixabay A destra: Foto di Volker Glätsch da Pixabay

Chi ha partecipato o seguito per televisione alla Messa della conclusione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltosi dal 2 al 27 ottobre celebrata da Papa Francesco nella basilica vaticana, avrà senz’altro notato la bellezza e lo splendore del baldacchino di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) tornato a imporsi nella sua maestosità dopo il restauro, durato nove mesi, in occasione del prossimo Giubileo.

Il baldacchino venne inaugurato da Urbano VIII (1623-1644) il 28 giugno del 1633, e lo scultore Bernini lo realizzò tra il 1624 e il 1633, il monumento è alto quasi trenta metri.

Si tratta di una struttura architettonica, solitamente a forma di tenda, questa struttura è posta sopra l’altare papale, è il punto focale della basilica e il luogo dove si celebrano i più importanti riti religiosi: è l’altare papale, quello cosiddetto della Confessione, dove sono perennemente accese novantanove lampade e dove di solito il Papa celebra.

Il grande scultore realizzò un’opera di una complessità e di una bellezza unica. Il baldacchino è costituito da dodici colonne ritorte in bronzo, sormontate da una trabeazione tutto decorato con motivi a spirale e con le api, simbolo della famiglia Barberini (a cui apparteneva il papa). Quest’opera è ricca di significati simbolici. Le quattro colonne tortili riprendono la forma delle antiche colonne a spirale che circondavano la tomba di Pietro nell’antica basilica costantiniana

Un significato a parte ha il materiale in bronzo utilizzato per l’intera costruzione, in quanto esso allude alla tradizione romana e al potere imperiale, sottolineando così la potenza stessa della Chiesa.

La costruzione del Baldacchino fu una vera e propria sfida ingegneristica. Bernini, pur essendo un genio della scultura, non era un architetto. Per garantire la stabilità della struttura, si avvalse della collaborazione di Franacesco Borromini (1599-1667) suo grande rivale. Nei quattro basamenti in marmo bianco di Carrara che sostengono le colonne del baldacchino, vi sono sbalzati otto stemmi della famiglia del Papa, i Barberini, nei quali sopra lo scudo con le tre api, che hanno un significato preciso: simboleggiano la laboriosità, l’ordine e l’unione.

Nell’incavo delle chiavi pontificie è raffigurato per sette volte il viso di una donna nelle varie fasi del concepimento e del parto fino all’ultima sorridente, testa del bambino che nasce nell’ottavo stemma. Queste sculture eseguite dal Bernini rappresentano l’esaltazione della “Mater Ecclesia”, a testimonianza del primato della Sede Apostolica Romana, come madre di tutte le sedi episcopali sparse nel mondo.

Manuela Petrini: