Se pensiamo al Libro della Sapienza viene in mente la cosiddetta sapienza di Salomone, probabilmente è il più recente testo dell’Antico Testamento; si colloca negli ultimi decenni del primo secolo a.C.; dunque un libro che si trova vicino al Nuovo Testamento. Ma, esperti e biblisti, ritengono che l’autore sia anonimo, ma il libro si presenta appunto come un’opera di Salomone, il re biblico famoso per la sua saggezza. Tuttavia, gli studiosi concordano che forse sia stato scritto molto tempo dopo Salomone, da un autore di origine ebraica che aveva sicuramente una profonda conoscenza della filosofia greca. Nella Bibbia si racconta che Salomone, nel momento della sua incoronazione a re d’Israele (970-930 a.C.), aveva chiesto il dono della sapienza, ed essa è proprio questo: la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio.
Col passar del tempo il termine “con gli occhi di Dio”, ha assunto vari e numerosi significati nel corso della storia e soprattutto nelle diverse culture. Potremmo azzardare sostenendo che la vera sapienza dovrebbe andare al di là della semplice conoscenza e intelligenza umana. Spesso la “sapienza” la troviamo, la vediamo e la applichiamo ad un contesto morale, e anche a un profondo ambito spirituale, tutto questo dovrebbe aiutarci a comprendere il senso della vita e di conseguenza farci agire seguendo principi e valori spirituali.
In molte religioni si tende a considerare la “sapienza”, come un dono divino e la si immagina come qualcosa che apparteneva o appartiene esclusivamente a saggi e profeti. In ambito cristiano per “sapienza” dobbiamo intendere la capacità di vedere tutte le cose sotto la luce di Dio, di comprenderne i piani divini e di agire di conseguenza. La “Sapienza” è uno dei sette doni dello Spirito Santo. Già il profeta Isaia aveva parlato dei doni dello Spirito Santo che sarà: ”Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore dell’Eterno”.
Gesù, quando si troverà a discutere nella sinagoga di Nazareth, parlerà di questi doni, portando a compimento quanto aveva preannunciato lo stesso profeta Isaia, e invocherà sugli uomini la presenza dello Spirito Santo. Ecco che proprio lo Spirito Santo, illuminerà con il suo passaggio tutta la “Sapienza”, diventando così più di un dono, ma un vero aiuto per la vita degli uomini, è Dio stesso che dà all’umanità qualcosa in più. La “Sapienza” è quello che fa lo Spirito Santo, affinché noi vediamo tutte le cose con gli occhi di Dio, possiamo affermare e sostenere in maniera convinta che questo è veramente il dono della Sapienza.
E’ vedere il mondo, le situazioni, i problemi, tutto quello che ci circonda con gli occhi di Dio, certamente non è facile e tanto meno semplice, ma ci aiuta sicuramente ad andare avanti, a distinguere soprattutto il bene dal male. Giovanni Paolo II (1978-2005) ci ricorda che: “La Sapienza è la capacità di penetrare nel senso profondo dell’essere, della vita e della storia, andando oltre la superficie delle cose e degli eventi per scoprirne il significato ultimo, voluto dal Signore”. Attraverso la “Sapienza”, vista come dono, essa concede all’uomo, il gusto della conoscenza del creato e del suo Creatore, Dio, per conoscerlo e amarlo.
Papa Francesco parlando del dono della Sapienza afferma che: “Lo Spirito Santo ci regala la saggezza che è vedere con gli occhi di Dio, sentire con le orecchie di Dio, amare con il cuore di Dio, giudicare le cose con il giudizio di Dio. Questa è la vera Sapienza, che ci regala lo Spirito Santo e tutti la dobbiamo chiedere proprio allo Spirito Santo”.