La voce degli ultimi

martedì 11 Febbraio 2025
10.4 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

martedì 11 Febbraio 2025

Insegnamento della religione cattolica: il contributo alla formazione spirituale e morale

La società complessa e globalizzata, nella quale viviamo, costituisce un fenomeno di grande portata che genera effetti rilevanti, sia positivi che negativi e di conseguenza numerose sfide che incidono sulla vita delle persone e della comunità. Una domanda sorge spontanea. Come si colloca la persona in questa situazione? Connessa alla questione antropologica si pone di conseguenza l’emergenza educativa.

Il compito della scuola ed in particolare dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) consiste nel garantire la centralità della persona umana, uomo e donna, non solo a livello di principi, ma facendone il contenuto essenziale e lo scopo ultimo della proposta culturale, tradotta in itinerari concreti, come strumento capace di interpretare promuovere e orientare l’esistenza umana. 

La complessità, rappresenta una sfida, alla quale non possiamo rinunciare; aiutare a scoprire la verità sulla persona, a ritrovare se stessi, a ridefinire e ad assumere la propria identità secondo un processo di crescita che permetta di vivere ed abitare serenamente la complessità.

In questo contesto diventa determinante l’educazione al senso e ai valori nei quali l’uomo trova, non tanto dei limiti oggettivi, ai quali sottomettere il proprio slancio di vita, quanto, piuttosto delle occasioni per liberare e portare a pienezza la propria realtà personale. L’IRC, collocandosi nel quadro delle finalità della scuola è chiamata a raccogliere la sfida e fare la propria parte in questo senso. Nell’allegato all’intesa per il primo ciclo si afferma che «il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona, perché permette l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, portando al massimo sviluppo il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili».

Di analogo tenore, le riflessioni per il secondo ciclo. Qui la particolarità è proprio la distinzione tra le indicazioni concernenti i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e l’istruzione e formazione professionale. Nei tratti generali le differenze sono delle sfumature. Ciò che interessa sottolineare è che la prospettiva in cui si inseriscono questi testi è quella dell’articolo 2 della legge 53 del 2003 in cui si afferma che «sono promossi il conseguimento di una formazione spirituale e morale, anche ispirata ai principi della Costituzione, e lo sviluppo della coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, alla comunità nazionale e alla civiltà europea».

In sintesi si può dire che l’IRC si propone di portare un proprio contributo, con semplicità e senza pretese egemoniche, tanto a quella formazione spirituale e morale, di cui parla il testo della legge, come alla coscienza storica e di appartenenza ai vari livelli di una vita comunitaria, nel cui patrimonio storico e culturale, il cattolicesimo gioca un ruolo significativo.

Per questo non si parla tanto di competenza religiosa, quanto del contributo dell’IRC alla costruzione delle competenze personali. La consapevolezza è che l’esperienza religiosa sia tipicamente costitutiva dell’umano come tale.

Oltre a ciò va detto che le competenze presentate nelle indicazioni del secondo ciclo sono distinte in tre aree: antropologico-esistenziale; storico-fenomenologica; biblico-teologica. Le tre aree sono formulate avendo come soggetto logico lo studente e non gli strumenti culturali di cui servirsi per costruire le competenze personali che prenderanno forma all’interno delle tre aree e questo rappresenta già di per sé anche l’inserimento della riflessione sulle indicazioni nazionali IRC all’interno della più vasta riflessione sullo sviluppo e il cambiamento formativo e pedagogico generale del novecento.

Non è compito di questa riflessione addentrarsi criticamente e in maniera approfondita nelle pieghe del testo normativo delle indicazioni, ma si può notare come l’area di competenza relativa all’identità personale ed elaborazione del progetto di vita, sia formulata in termini identici per i tre profili, con una sottolineatura dei temi della giustizia e della solidarietà, che ci riportano all’importanza del collegamento tra l’IRC e l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Tutti questi tasselli compongono, a mio avviso, un puzzle dai contorni ben definiti dell’inserimento a pieno titolo, normativo oltreché epistemologico, nella strutturazione pedagogica e formativa di un percorso di progettazione per una educazione di IRC carica ricca di significati interdisciplinari per lo sviluppo integrale della persona umana.

Articolo precedente

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario