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Il vero senso della vita

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Il testo di una canzone del 2004 di Vasco Rossi, dal titolo un “Senso” ci invita a riflettere soprattutto quando leggiamo: “Voglio trovare un senso a questa vita…anche se questa vita un senso non ce l’ha”. Ma è veramente così la nostra esistenza? Non ha un senso? Non esiste una risposta unica e definitiva, poiché il significato che ognuno attribuisce alla propria esistenza è profondamente personale e influenzato da fattori culturali, religiosi, filosofici e da esperienze individuali.

L’uomo da sempre ha cercato di comprendere il significato e il senso della vita: è un argomento ricorrente in tante discipline, come la filosofia, la letteratura, la poesia e l’arte. Infatti se guardiamo indietro nel tempo, correndo con la memoria ai tanti filosofi del passato, tutti chi più, chi meno, già nell’antica Grecia si domandavano e si interrogavano su quale fosse il senso del nostro vivere. Per il filosofo ateniese Socrate (470/469 a.C 399 a.C.)  il senso dell’esistenza era quello di riconoscere l’essenza della natura umana, situata nella sua anima, nel suo cervello che permette all’uomo di scegliere il buono o il cattivo.

Il pensiero di Platone (428 a.C.- 348 a.C.) sul senso della vita si basava sull’esistenza di un’anima immortale, preesistente al corpo e destinata a sopravvivere alla morte fisica. Ma a distanza di anni e di secoli, tutti i cosiddetti pensatori hanno cercato di “trovare” un senso alla vita, quasi a chiedersi e a domandarsi di conseguenza perché esistiamo.

Tra i tanti ci aiuta il pensiero di un grande come S. Agostino (354-430) autore di opere che a distanza di secoli sembrano più che mai attuali e sul senso della vita così si esprime rivolgendosi all’uomo: “Sappi che la tua vita ha un valore in riferimento a Lui. Scrivi a quattro mani con Lui la vita, perché la vita è una storia d’amore scritta insieme. La vita non è un problema o una somma di problemi da risolvere, ma un mistero da vivere con amore. Ed è una storia d’amore che scriviamo insieme: Dio con noi, noi con Dio”. Certamente per chi crede, qui possiamo trovare una risposta convincente che ci vuole per dare un significato profondo alla nostra esistenza la presenza di Dio, come un amico e un compagno fedele.

Per il teologo e filosofo S. Tommaso d’Aquino (1224/1226 – 1274) il fine ultimo dell’uomo non è un bene temporale e tantomeno terreno, ma l’uomo stesso deve tendere alla piena contemplazione benefica di Dio. Se corriamo avanti nel tempo, quasi a lambire i nostri giorni, riportiamo quanto sosteneva sul senso della vita il filosofo esistenzialista francese Jean Paul Sartre (1905-1980) il quale affermava che la vita non ha un senso intrinseco, ma è l’individuo, con la sua libertà e le sue scelte, a dover dare un significato alla propria esistenza.

I sociologi non si occupano di indagare un senso universale o trascendente della vita. Piuttosto, si concentrano su come gli individui e le società attribuiscono un significato alle proprie esistenze all’interno di specifici contesti sociali e culturali. Naturalmente se facciamo riferimento ai mistici del lontano passato per loro il senso della vita si concentra su un concetto profondamente radicato nell’esperienza diretta di una realtà trascendente, spesso definita come Dio, l’Assoluto o l’Uno.

La scienza non si pone domande sul senso della vita, ma ci fornisce strumenti per comprendere l’origine della vita, il funzionamento del nostro cervello e le nostre interazioni sociali. Queste conoscenze possono contribuire a dare un senso alla nostra esistenza, ma non ne forniscono una spiegazione definitiva. Sicuramente questa domanda sarà sempre il “leit motiv” anche delle generazioni future, gli studiosi di ogni branca, cercheranno e formuleranno ipotesi sul senso della vita, che forse resta un mistero.

Torna alla mente una scena del film statunitense del 1945 diretto da Leo McCarey “Le campane di S. Maria”, dove un giovane Bing Crosby (1903-1977) nel ruolo di un giovane sacerdote p. O’Malley interrogando un’allieva del collegio S. Maria, alla risposta della stessa su quanti fossero i sensi, ai tradizionali cinque: il sacerdote ne aggiunse un altro, “Esistere”! In fondo riflettendoci non è forse, questo il vero senso della vita, quello di esistere e di esserci come persona che agisce e vive all’interno di una comunità rispettando e amando tutti?

Gualtiero Sabatini: